Decreto Covid-19, per l’Italia niente giallo ad Aprile

 

 

Roma, 1 Aprile 2021 – Il nuovo decreto Covid-19 prevede che l’Italia venga divisa in arancione e rosso per tutto il mese di aprile. Il Comitato tecnico scientifico ha più volte sottolineato che le misure previste per le zone gialle hanno dimostrato “una capacità di contenere l’aumento dell’incidenza ma non la capacità di ridurla“. Si potrà sperare in qualche deroga solo con un netto calo di contagi e un aumento considerevole delle somministrazioni del vaccino nelle Regioni dove i dati sono da zona gialla.

Tolti i poteri decisionali ai presidenti di Regione

Si tornerà a scuola in presenza anche nelle zone rosse fino alla prima media mentre in quelle arancioni saranno in classe gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori, ma al 50%. I presidenti di Regione, a differenza di quanto è stato fino ad oggi, non potranno emanare ordinanze più restrittive per chiudere le scuole.

Pasqua come Natale

Dal 3 al 5 aprile (come prevede già l’attuale decreto) tutta Italia sarà in zona rossa, come a Natale. Non si potrà circolare neanche all’interno del proprio comune ma è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi in ambito regionale. Il massimo concesso è di due persone più i minori di 14 anni conviventi per andare a trovare parenti o amici.

Si agli spostamenti tra Regioni ma…

Restano vietati gli spostamenti tra le Regioni, a meno che non si abbia una seconda casa. La mobilità è consentita solo per motivi di lavoro, salute e necessità. Sarà sempre possibile rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione.

La normale zona rossa

Nelle zone rosse non sarà consentito andare a trovare parenti o amici una volta al giorno e in massimo due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) come invece sarà permesso nel weekend di Pasqua quando tutta Italia sarà in rosso. Le visite, sempre una sola volta al giorno e sempre in non più di due persone, saranno invece consentite in zona arancione, all’interno del comune di residenza.

Resta il coprifuoco

Confermato il divieto di uscire di casa dalle 22 alle 5. Anche in questo caso, il divieto non vale in caso di lavoro, salute o necessità.

Nessun pranzo o cena fuori per ora

Bar e ristoranti restano chiusi. Possibile solo l’asporto, fino alle 18, e la consegna a domicilio, fino alle 22 e solo per i ristoranti. In caso di ripristino delle zone gialle, bar e ristoranti potranno riaprire a pranzo.

Niente ancora per cultura e sport

Palestre, piscine, cinema, teatri, musei ancora niente aperture fino al 30 aprile. Se la verifica di metà mese darà esito positivo e dunque torneranno le zone gialle, si valuterà la riapertura di cinema e teatri. Le regole sarebbero quelle già previste nel precedente decreto: prenotazione obbligatoria, massimo 200 spettatori al chiuso e 400 all’aperto.

Alcune Regioni non permettono lo spostamento verso le seconde case

Sarà sempre possibile raggiungere le seconde case, anche in zona rossa, a patto che non ci siano ordinanze dei presidenti di Regione che impongono regole più restrittive. Come per esempio in Campania, Puglia e Liguria, che hanno posto per Pasqua il divieto non solo per i non residenti ma anche per i residenti. L’accesso alle seconde case per i non residenti è vietato in Valle d’Aosta, Alto Adige, Trentino, Toscana, Sardegna e Marche. In Sicilia si entra solo con tampone negativo effettuato 48 ore prima dell’arrivo.

 

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