Darmanin attacca l’Italia: “Paese nemico”

 

 

Parigi, 25 Novembre 2022 – È polemica per il commento del ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin che nel corso dell’Assemblée nationale ha alzato i toni contro l’Italia, in merito alla gestione dei migranti della Ong Ocean Viking approdata al porto di Tolone, affermando che il Governo italiano si è comportato da “nemico”.

Il caso

Tra Italia e Francia i rapporti hanno iniziato a incrinarsi dopo che il Paese d’Oltralpe ha dovuto accogliere  “in via del tutto eccezionale” i 230 migranti che da giorni sostavano lungo le coste catanesi sulla nave Ong Ocean Viking della Sos Méditerranée. Molto duri i toni contro l’Italia con la quale si è “rotta la fiducia” come affermato all’emittente radiofonica France Info dal segretario di Stato francese agli Affari Esteri Laurence Bonne.

Scandalo

Le pesanti accuse del ministro Darmanin hanno destato non poco scalpore: mentre in Italia si cerca di mitigare i toni, tentando di trovare una soluzione comune che veda come attore centrale l’Europa, il Governo francese non sembra tornare sui suoi passi per ricucire lo strappo, ma anzi rilancia le accuse. Tante le polemiche soprattutto perché il presidente Macron non ha preso le distanze da tali affermazioni.

Non è la prima volta che il ministro fa affermazioni dai toni duri, all’inizio della vicenda ha affermato che “a seguito dell’accoglienza della nave Ocean Viking in Francia dopo il rifiuto italiano è chiaro che ci saranno conseguenze estremamente gravi per le nostre relazioni bilaterali”.

Le Pen: «gravi affermazioni»

La leader del Rassemblement National Marine Le Pen, che aveva già speso parole di supporto verso il Governo Meloni, chiede chiarimenti sulle parole di Darmanin affermando che «le dichiarazioni del ministro sull’Italia sono molto gravi. L’Italia sarebbe nemica della Francia, un Paese fratello e amico? Sono dichiarazioni insensate. Il Governo ha fatto irritare il Regno Unito, vogliono irritare il Mondo intero». «Le dichiarazioni» conclude «sono da irresponsabili».

È la prima volta nella storia che uno Stato membro dell’Ue punti il dito contro un altro Paese dell’Unione definendolonemico”.

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