Confesercenti: perdite in tutte le Regioni italiane per la pandemia

 

 

Roma, 27 Febbraio 2021 – Dati davvero preoccupanti di Confesercenti rivelano che la pandemia ha fortemente impoverito l’Italia. Gli effetti sanitari continuano a essere molto pesanti in tutto il Belpaese e le tasche degli italiani sempre più vuote.

I dati di Confesercenti

Secondo Confesercenti, quasi un anno dopo lo scoppio della crisi pandemica, alle famiglie italiane sono venuti a mancare in media, e nonostante i numerosi ristori, 1.650 euro di redditi. Inoltre le prospettive di recupero sono lente e dipendono dagli esiti della campagna vaccinale. La quale, attualmente, è in ritardo sugli obiettivi fissati. A questo ritmo a fine 2021, il reddito medio delle famiglie sarà ancora 512 euro inferiore ai livelli pre-crisi.

Perdite in tutte le Regioni

A livello territoriale, alla fine del 2021, la distanza maggiore dalle condizioni pre Covid-19 si registrerebbe in Emilia Romagna (-897 euro), seguita dalle Marche (-807 euro). Resterebbe invece al di sotto dei 200 euro la perdita delle famiglie pugliesi. Per quanto riguarda le altre Regioni, la contrazione dei redditi 2021 rispetto al 2019 sarebbe compresa fra 600 e 700 euro in Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, Toscana e Umbria. Superiori ai 500 euro sarebbero le perdite delle famiglie di Lombardia, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. La compressione dei redditi supererebbe i 400 euro nel Lazio, in Abruzzo, in Molise e in Sardegna.

Maggiori sofferenze

A risentirne di più sono sicuramente i lavoratori autonomi. Per i quali la perdita di reddito a fine 2020 avrebbe avvicinato i 44 miliardi e risulterebbe ancora pari a -27 miliardi nel 2021. Ma anche per i lavoratori dipendenti del settore privato, che registrano una caduta di 43 miliardi. Si contrappone, invece, un aumento di 2,5 miliardi per i dipendenti pubblici, trainato dalle assunzioni nel comparto sanitario. Il mancato recupero dei redditi nel corso del 2021 sarà fortemente asimmetrico anche a livello settoriale. Infatti è prevalentemente concentrata in due soli comparti: quelli del Commercio, ristorazione e pubblici esercizi e quello delle Attività artistiche e di intrattenimento, oltre che, ovviamente, del turismo.

Appello a Draghi

La presidente di Confesercenti Patrizia De Luise afferma: «La crisi da pandemia non ha colpito dunque tutti allo stesso modo. L’impatto, come i dati sui redditi dimostrano, si è concentrato quasi completamente sui lavoratori autonomi e sui loro dipendenti. Le perdite sono decisamente superiori ai Ristori diretti elargiti fino a ora. Anche perché l’ultima tranche dei sostegni, quella che avrebbe dovuto arrivare con il Ristori V forte di 32 miliardi di risorse, ancora non si è materializzata, a oltre 60 giorni dall’annuncio. Una situazione incredibile e inaccettabile, che crea sconcerto e sfiducia negli imprenditori e nei loro dipendenti e che blocca qualsiasi prospettiva di ripresa. Chiediamo con forza al Governo Draghi di accelerare sui sostegni promessi. Le imprese sono al limite e non possono aspettare un altro mese.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *