Cina, Nato: attenzione allo sviluppo della difesa cinese

 

 

Roma, 26 Giugno 2021 – I media di stato riferiscono che la Cina ha dispiegato i suoi caccia stealth più avanzati, i J-20, per monitorare sia lo Stato di Taiwan che il Mar cinese orientale. A preoccuparsi non è solo Taipei ma anche il Giappone e la Corea del Sud, che sono i principali alleati degli Usa nella Regione.

Almeno quattro brigate aeree, per un totale di 150 J-20, sono utilizzate a questo scopo, da due basi in Mongolia interna e nella provincia di Hebei. Inoltre altre due brigate aeree sono a disposizione nell’ambito dei comandi del teatro orientale e settentrionale.

Una fonte riferisce al South China Morning Post che: “La Cina accelererà il dispiegamento della versione aggiornata dei J-20C, con almeno una o due brigate in ogni comando di teatro per difendere le cinque direzioni strategiche nei prossimi cinque anni”. Questo vuol dire che la forza aerea sarà composta in futuro di almeno 300 J-20C di ultima generazione.

Avvertimento della Nato

Il militare più alto in grado della Nato, capo uscente del comitato militare dell’Alleanza Sir Stuart
Peach si è detto “scioccatodalla progressione dell’armamento cinese in un’intervista pubblicata dal Financial Times.

«È abbastanza scioccante vedere con quanta rapidità la Cina ha costruito le sue navi, quanto abbia ammodernato la sua forza aerea, quanto abbia investito in gestione cyber e in altre tecnologie dell’informatiche, a partire dal riconoscimento facciale. Io credo che sia molto importante mantenere gli occhi aperti su questo. Cosa fareste se foste leader di una Cina dotata di un’ampia e moderna forza militare? La dispieghereste, la mandereste in giro».

Peach, che lascerà il suo incarico dopo tre anni, ha anche chiarito che c’è ancora del “lavoro da fare” per avere una compatta valutazione da parte dei membri della Nato su come considerare questo rapido sviluppo della difesa cinese.

Le tensioni con l’India crescono

Torna a crescere la tensione al confine tra la Cina e l’India. Secondo quanto ha comunicato il
ministero della Difesa cinese, quest’anno l’Esercito del popolo ha condotto 100 esercitazioni nella Regione.

Il portavoce Ren Guoqiang ha sottolineato, in particolare, le esercitazioni condotte ad alta quota e quelle con droni per rafforzare le “capacità di combattimento in contesti estremamente freddi e con ambienti ostili“. Alle unità militari, si sono unite anche milizie nelle esercitazioni, secondo quanto scrive il South China Morning Post.

Il giornale indiano The Hindu ha recentemente scritto che i cinesi stanno addestrando le nuove milizie di tibetani, istituite da pochi mesi, vicino a Pagong Tso. Luogo dove lo scorso anno soldati cinesi e indiani si sono scontrati con decine di vittime. Tra gli eserciti di Cina e India c’è ancora uno stato d’allerta. Circa 100mila soldati restano sui due lati della cosiddetta Linea di controllo attuale, che funge da confine de facto tra i due giganti asiatici, che sono entrambi dotati dell’arma nucleare.

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