Obolo di San Pietro sempre più in calo

 

 

Roma, 25 Giugno 2021 – Generosità dei fedeli in calo per l’Obolo di San Pietro, da una parte l’eco degli scandali, dall’altra la crisi economica dovuta alla pandemia.

Dati a confronto

Anche l’Obolo di San Pietro, il fondo attraverso il quale il Papa sostiene la carità e le opere della Chiesa, è in netto calo. La tradizionale colletta in tutte le parrocchie del Mondo si terrà tra domenica 27 e martedì 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo. Il prefetto per l’Economia, il gesuita Juan Antonio Guerrero Alves, riferisce: «Tra il 2015 e il 2019 la raccolta è diminuita del 23%. Oltre a questa diminuzione, nel 2020, il primo anno di Covid-19, le entrate dell’Obolo sono state inferiori del 18%. È probabile che la crisi legata alla pandemia si faccia sentire ancora quest’anno. Alcune donazioni ricevute hanno una precisa destinazione finale, altre sono offerte per il Santo Padre in generale. Nel 2019 la raccolta dell’Obolo è stata di 53,86 milioni di euro. La ripartizione prevede: 43 milioni nel fondo generale dell’Obolo e 10,8 milioni con destinazioni particolari per situazioni di bisogno nella Chiesa e nel Mondo. Nel 2020 la raccolta è stata di 44,1 milioni di euro così ripartiti: 30,3 milioni per l’Obolo generale e 13,8 milioni per destinazioni particolari».

Le cause

A incidere sul calo anche le vicende finanziarie, come quella del palazzo di Londra: «È una storia dolorosa. È sempre vero che negli investimenti a volte si guadagna e a volte si perde. Ma se ci sono state irregolarità, dobbiamo capirle e punire i responsabili», sottolinea il prefetto della segreteria per l’Economia. «Gli investimenti dell’Obolo erano tradizionalmente in un paniere insieme agli investimenti di altri fondi assegnati alla Segreteria di Stato. Non era facile dire che questa parte, queste quote o questo edificio appartiene all’Obolo e questo appartiene ad altri fondi. Come dicevo, la Santa Sede ha intrapreso un percorso di trasparenza e questo percorso comprende anche la delucidazione di episodi poco chiari. Quello che si può dire, intanto, è che le svalutazioni e le perdite del palazzo di Londra, suppongo che sia stato fatto per rispetto delle donazioni dei fedeli, non sono ricadute sui fondi dell’Obolo ma su altri fondi detenuti dalla Segreteria di Stato». Infine Guerrero sostiene che «La gente ha il diritto di sapere come spendiamo il denaro che ci viene dato. Il Santo Padre mi ha chiesto di prestare particolare attenzione alla trasparenza».

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