Cile, denunciato presidente per violenze contro manifestanti

 

 

Santiago del Cile, 1 Maggio 2021 –Denunciato alla Corte penale internazionale il presidente cileno Sebastian Pinera. Le accuse riguardano le violenze esercitate dalle forze dell’ordine dopo l’inizio della rivolta antigovernativa il 18 ottobre 2019. Quindi, omicidi, torture, traumi agli occhi, mutilazioni e perdita della vista.

I motivi dell’accusa

L’avvocato Carlos Margotta, massimo rappresentante della La Commissione cilena dei diritti umani, ha spiegato che per la presentazione di questa istanza «abbiamo tenuto particolarmente conto della grave violazione da parte del Governo delle raccomandazioni formulate dall’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani nel dicembre 2019. Questo organismo dell’Onu aveva potuto verificare l’esistenza di politiche repressive disposte e accettate dal presidente della Repubblica e dai vertici delle forze dell’ordine cilene». La Commissione cilena dei Diritti umani è accompagnata nell’iniziativa dalla Fondazione internazionale Baltasar Garzon, dal Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia (Cred) e dall’Associazione americana dei giuristi.

Disoccupazione in Cile

Dai dati dell’Istituto nazionale di statistica (Ine) del Cile emerge che il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 10,4% nel primo trimestre del 2021. Quindi con un aumento di 2,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo l’Ine l’aumento della disoccupazione è dovuto alla riduzione del 6,7% della forza lavoro (che riunisce occupati e disoccupati). Ma anche alla diminuzione dell’8,9% dell’occupazione e all’aumento del 17,4% del numero dei disoccupati.

Occupazione femminile più colpita

Il calo del numero di occupati ha avuto una maggiore incidenza nell’occupazione femminile (-11,3%) rispetto a quella maschile (-7,2%). La contrazione degli occupati è influenzata dall’andamento negativo dei settori del commercio (-9,5%). Ma anche, del turismo e della ristorazione (-26,5%) e delle famiglie come datori di lavoro (-28,8%). In relazione alle categorie professionali, le principali diminuzioni si registrano nei salariati informali (-22,6%) e nei salariati formali (-4,6%). Il tasso di occupazione informale si è attestato al 26,7%, in calo di 2,2 punti nel raffronto su anno.

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