Certificato verde digitale sostenuto dagli eurodeputati, ma…

 

 

Bruxelles, 25 Marzo 2021 – Il certificato verde digitale è la mossa giusta, ma accelerare la vaccinazione è la chiave. Questo il messaggio chiave emerso dal dibattito sul vertice Ue.

Timori sulla credibilità Ue

La maggior parte degli eurodeputati ha sostenuto il certificato verde digitale. Ma ha avvertito che tutti gli sforzi per il recupero saranno nulli a meno che gli europei non vengano vaccinati più rapidamente.

Uno dei dibattiti sul vertice dell’Ue del 25-26 marzo e sul certificato verde digitale si è svolto con il vicepresidente della Commissione Maroš Šefčovič e la presidenza portoghese del Consiglio. I deputati hanno sottolineato la necessità di garantire un numero adeguato di vaccini in tutta l’Ue attraverso un approccio diverso. Alcuni hanno espresso il timore che la credibilità dell’Unione europea sia a rischio a causa della cattiva gestione dei contratti sui vaccini e della lenta distribuzione delle dosi.

Ritardi dei vaccini in primo piano

Diversi oratori hanno fatto riferimento ai ritardi nella consegna dei vaccini AstraZeneca. E, anche, alla scoperta odierna di quasi 30 milioni di dosi in una fabbrica italiana. Molti oratori chiedono un’azione legale contro il produttore. Altri hanno parlato di un divieto di esportazione a causa del rischio di misure di ritorsione che potrebbero comportare ulteriori ritardi. Evidenziando, però, che molti Paesi più poveri che devono ancora ricevere una singola dose sarebbero indebitamente danneggiati da una tale mossa.

Possibilità di discriminazioni

Il certificato verde digitale proposto dalla Commissione europea può aiutare a garantire la libera circolazione all’interno dell’Unione europea. In modo da sostenere la necessaria ripresa del settore dei viaggi e del turismo, ha affermato la maggioranza degli eurodeputati intervenuti. Tuttavia, alcuni esprimono preoccupazione nei confronti di coloro che non sono stati vaccinati nella possibilità che possano subire discriminazioni. Sottolineata, anche, la necessità di garantire i più elevati standard di protezione dei dati.

Turchia, Russia e Cina

I deputati hanno anche fatto riferimento alle relazioni con la Turchia. Molti chiedono una posizione più ferma contro le sue pratiche illiberali e condannano il suo ritiro dalla Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa sulla violenza contro le donne. Sulla Russia, ha prevalso un tono simile, con alcuni oratori che chiedevano una posizione più proattiva nella promozione dei valori europei. E altri che hanno ribadito l’appello per l’interruzione del progetto Nord Stream 2. Alcuni oratori hanno anche fatto eco alla solidarietà del presidente Sassoli agli eurodeputati presi di mira dalle sanzioni cinesi e hanno sottolineato che la questione dovrebbe essere anche all’ordine del giorno del vertice. Alcuni chiedono che la continuazione dei colloqui commerciali sia subordinata all’adesione della Cina ai diritti umani.

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