Duro scontro per i diritti umani tra Ue, Cina e Russia

 

 

Bruxelles, 23 Marzo 2021 – Duro scontro tra Unione europea, Cina e Russia, con sanzioni e contromisure.

Motivazioni dello scontro

Ue, Stati Uniti e Canada varano sanzioni contro diversi funzionari cinesi per la persecuzione dei musulmani uiguri nella regione dello Xinjiang. Pechino reagisce con analoghe misure contro una decina di personalità europee, tra cui cinque europarlamentari.

La Cina, di conseguenza, convoca l’ambasciatore dell’Unione europea a Pechino, Nicolas Chapuis, per esprimere la sua protesta. Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, incontra, poi, l’omologo russo Serghei Lavrov, a Guilin, nel sud della Cina.

La visione della Nato

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, accogliendo a Bruxelles il segretario di Stato Usa Antony Blinken, nella sua prima visita in Europa, in occasione della riunione dei ministri degli Esteri della Nato esprime la sua opinione sugli accadimenti. «Nessun Paese e nessun continente può affrontare da solo le grandi sfide globali sul tavolo. Né l’Europa da sola, né l’America da sola, nè l’Europa e l’America insieme nella Nato».

Stoltenberg cita come grandi sfide globali che l’Alleanza affronta le seguenti: «attività destabilizzanti della Russia, la minaccia del terrorismo, cyber-attacchi e proliferazione nucleare». Nonché «l’ascesa della Cina e l’impatto di sicurezza del riscaldamento globale e del cambiamento climatico. Il nostro incontro di oggi sarà un’opportunità di affrontare come rafforziamo questo legame. Mentre ci prepariamo per il summit di Bruxelles di quest’anno. Fisseremo un’agenda transatlantica ambiziosa per il futuro».

Quella cinese e russa

Sono da duro scontro i toni utilizzati da Lavrov nella conferenza stampa: «Mosca ha interrotto i suoi rapporti con l’Ue. Distrutti dai passi unilaterali compiuti da Bruxelles». Accusa anche gli Usa di «affidarsi alle alleanze politico-militari della guerra fredda per cercare di distruggere l’architettura legale internazionale».

Anche Wang Yi ricorre all’utilizzo di toni aspri: «Le poche forze occidentali che diffamano e calunniano la Cina dovrebbero sapere che è finita. Non tornerà mai l’era delle interferenze senza motivo negli affari interni della Cina con storie e bugie inventate».

Il capo della diplomazia di Pechino ha definito le sanzioni dell’Occidente unamessainscena” e ha assicurato che la Cina risponderà con determinazione, anche alle misure varate dal Regno Unito, che si è unito a Unione europea, Stati Uniti e Canada.

 

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