Borrell: «Inaccettabile opporsi a soluzione a due Stati»

Bruxelles, 22 Gennaio 2024 – «È inaccettabile opporsi alla soluzione a due Stati, la situazione umanitaria a Gaza non potrebbe essere peggiore» sono queste le parole spese da Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli esteri e la politica di sicurezza in occasione del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. «Mancano cibo e acqua e i civili sono sotto le bombe» continua, sottolineando che quanto sta accadendo non è il modo di condurre un’operazione militare. «Quanto sta accadendo» – conclude – «porta Israele a suscitare odio per generazioni».

 

In seno al Consiglio si discuterà di Medio Oriente alla presenza anche di Israel Katz, ministro degli Esteri israeliano, del segretario generale della Lega degli Stati Arabi, Ahmed Aboul Gheit, e dei ministri degli Affari esteri dell’Arabia Saudita, Faisal bin Farhan Al Saud, dell’Egitto, Sameh Shoukry, e della Giordania, Ayman Safadi, del ministro degli Affari esteri dell’autorità nazionale palestinese, Riyad al-Maliki. Gli incontri saranno suddivisi nella giornata e affronteranno anche la difficile situazione umanitaria nella striscia di Gaza.

Hamas non è l’unico ostacolo per la pace

Per Borrell l’ostacolo per la pace non è rappresentato esclusivamente da Hamas, per questo sottolinea la necessità di lavorare con il mondo arabo per discutere insieme per poter fare dei passi avanti verso la pace, e l’importanza delle parole: per l’alto rappresentate infatti è necessario parlare di soluzione dei due Stati e non più di “processo di pace”.

Netanyahu: «Israele determinata nel conseguire gli obiettivi»

Intanto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu chiarisce la propria posizione dichiarando che finché sarà primo ministro, «Israele perseguirà tutti gli obiettivi di guerra per garantire che Gaza non costituisca una minaccia», affermazione riportata anche nel corso dei colloqui con il presidente americano Joe Biden dove ha ribadito che «la striscia di Gaza sarà smilitarizzata e sotto il pieno controllo israeliano». Netanyahu inoltre ha rifiutato l’offerta di Hamas che promuoveva la fine del conflitto con lo scambio di ostaggi. «Rifiuto apertamente le condizioni di resa di quei mostri di Hamas».

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