Washington, 27 Giugno 2023 – «Quello che sta accadendo fa parte di una lotta interna al sistema russo, noi non siamo coinvolti e non abbiamo nulla a che fare». Queste le parole del presidente americano Joe Biden che per la prima volta commenta il tentativo di rivolta della Wagner. Il presidente cerca così di allontanare ogni possibile sospetto su una possibile manovra orchestrata dalla Nato o dagli Usa, mantenendo salda la coalizione in sostegno di Kiev. Come confermato dal ministro degli Affari esteri della Federazione Russa Sergej Lavrov, i servizi segreti moscoviti starebbero indagando proprio sul possibile coinvolgimento di qualche agenzia occidentale.
Ammutinamento atteso
Il sospetto di un probabile ammutinamento per gli Usa era un qualcosa atteso da mesi, l’intelligence americana infatti era al corrente di un possibile scontro interno tra il Cremlino e il gruppo Wagner che stava accumulando potere tanto da essere acclamato dalla popolazione una volta giunti a Rostov, ma, per scelta, non lo hanno reso noto.
Immediata la reazione di Lavrov: «Apparentemente speravano che l’ammutinamento del 24 giugno in Russia avesse successo».
I colloqui con gli alleati
Sulla questione il presidente Joe Biden ha avuto dei colloqui con i partner alleati come il premier Giorgia Meloni, raggiunta telefonicamente, con cui ha dialogato su numerosi temi tra cui il sostegno all’Ucraina, gli sviluppi recenti in Nord Africa e il prossimo vertice Nato. Nel corso della conversazione è stata invitata alla Casa Bianca a luglio.
Sentito anche Zelensky
Nella giornata di ieri anche Volodymyr Zelensky, come da lui stesso confermato su Twitter, ha raggiunto telefonicamente il presidente americano, con cui ha dialogato sulle “ostilità in corso e il processo in atto in Russia”, sottolineando che il Mondo “deve fare pressione su Mosca in modo da ripristinare l’ordine internazionale”. Ha poi concluso con un ringraziamento per “l’instancabile” sostegno all’Ucraina, chiedendo di aumentare la capacità di difendere i cieli.