Banca d’Italia, Visco: «Il Pil crescerà quest’anno di oltre il 4%»

 

 

Roma, 30 Maggio 2021 – Domani il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, leggerà le sue decime “Considerazioni finali“. Ancora una volta davanti a una sala semivuota, sono solo una cinquantina gli invitati in presenza. Però, le cose stanno migliorando, grazie ai vaccini, e la fine del tunnel sembra essere più vicina.

Economia in ripresa ma con incertezza

Il Pil, secondo le stime della Banca d’Italia, crescerà quest’anno di oltre il 4%. Visco, in occasione dell’assemblea ordinaria dei partecipanti afferma: «L’avvio delle campagne di vaccinazione in Italia e nel resto del Mondo induce a un cauto ottimismo per il futuro. Resta forte l’incertezza sull’evoluzione della crisi sanitaria e, di conseguenza, sulle prospettive dell’economia».

«Gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) devono essere volti ad accrescere il potenziale di crescita. Definendo i progetti e le modalità di gestione in maniera da consentirne la pronta realizzazione. Questo, nei tempi stringenti previsti dal programma europeo e in conformità con le dettagliate indicazioni operative della Commissione europea».

La vera sfida la dovranno affrontare le amministrazioni pubbliche. E dovrà essere accompagnata da interventi strutturali profondi per ridare fiato al Paese. «La partita del Pnrr» – avverte Visco – «rischia, infatti, di non essere sufficiente a garantire un innalzamento duraturo del ritmo di crescita se non sarà accompagnata da riforme che sciolgano i nodi che frenano lo sviluppo e l’investimento privato».

I giovani e le donne i più colpiti

Secondo il governatore «L’Italia è al primo posto per la percentuale di giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi di formazione. Si tratta di un drammatico spreco di potenzialità a livello non solo economico, con conseguenze particolarmente gravi sul piano sociale».

Cambiamento climatico e Covid-19

«Il cambiamento climatico e la pandemia sono i problemi globali più importanti dei nostri tempi. I due fenomeni sono correlati, in quanto molte delle cause profonde del cambiamento climatico, come la deforestazione e la perdita di habitat, aumentando le possibilità di contatto tra le persone e la fauna, amplificano anche il rischio di nuove pandemie. L’attuale ripresa economica, offre un’occasione unica per promuovere i cambiamenti necessari. Come hanno recentemente riconosciuto i ministri delle finanze del G20 e i governatori delle banche centrali, dobbiamo dare forma alla ripresa investendo in tecnologie innovative. Ma anche, promuovere giuste transizioni verso economie e società più sostenibili».

Al centro resta l’idea di Europa, senza la quale tutti saremmo più poveri. «Una moneta senza Stato può durare fino a un certo momento. Ma poi c’è bisogno di uno Stato e di un’unione di bilancio e la pandemia, in parte, sta spingendo verso quella direzione».

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