Green pass, da Bruxelles le nuove proposte per viaggiare

 

 

Bruxelles, 31 Maggio 2021 – La circolazione nell’Unione europea ancora al centro dell’attenzione da parte della Commissione, che cerca di proporre nuove soluzioni. Un ritorno alla libertà di spostarsi, soprattutto in vista dell’estate, ma con coordinazione e in sicurezza, con un freno d’emergenza se la situazione epidemiologica peggiorasse rapidamente. Il green pass diventa realtà.

Come ha scritto su Twitter la presidente, Ursula von der Leyen, “Gli europei dovrebbero godersi un’estate sicura e rilassante. Con il progredire della vaccinazione, proponiamo di facilitare gradualmente le misure di viaggio in modo coordinato con il nostro strumento comune: il certificato Covid digitale dell’Ue. Porterà chiarezza e prevedibilità quando riprenderemo i viaggi liberi nell’Ue”.

Due soluzioni principali

Infatti la Commissione si basa su un doppio binario. A chi ha il certificato Covid Ue, il cosiddetto green pass, niente test prima di mettersi in viaggio o quarantena a partire da 14 giorni dall’ultima dose di vaccino, che può essere singola o con richiamo a seconda del siero ricevuto. Invece per chi è guarito, pass valido per 180 giorni dopo il test molecolare positivo. Per consentire di viaggiare in famiglia in serenità, anche i minori dovrebbero essere esentati dalla quarantena se lo sono i genitori, e nessun test di viaggio per i bambini sotto i 6 anni. Tutti gli altri si devono invece sottoporre a tampone, e la Commissione propone un periodo di validità standard di 72 ore per i test molecolari. Inoltre, se lo Stato membro li accetta, di 48 ore per gli antigenici rapidi.

Da domani (1° giugno) sarà operativa la piattaforma europea Gateway e gli Stati, se sono pronti, potranno iniziare a connettersi ed emettere i certificati digitali Covid.

Provenienza da Paesi extra-Ue

Si apre anche ai viaggiatori vaccinati in arrivo da fuori i confini. Il commissario alla Giustizia Didier Reynders: «Dovrebbero poter avere il certificato europeo per viaggiare nell’Unione. È quello che stiamo chiedendo agli Stati membri. Sarebbe un peccato chiedergli un altro documento, per esempio per andare a un concerto. Libero movimento nell’Unione europea è ciò che chiediamo». Se però i casi dovessero aumentare o fosse segnalata un’elevata incidenza di varianti preoccupanti, gli Stati membri dovrebbero poter reintrodurre restrizioni agli spostamenti, a seconda dei colori delle aree comunicate dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *