Auto, sale il costo della benzina e delle ricariche

Milano, 15 Aprile 2024 – Brutte notizie per gran parte degli automobilisti. Mentre il prezzo del petrolio al barile cala, il costo della benzina segue il percorso contrario e continua a salire arrivando in certi casi fino alla cifra di 2,5 euro al servito non solo in autostrada, anche nelle Città, sembra che la stessa sorte stia toccando alle auto elettriche dove nonostante il crollo dell’energia sui mercati internazionali, i rincari cominciano a farsi sentire, come denunciato recentemente da Federcarrozzieri sulle analisi delle tariffe dell’ultimo anno.

 

La denuncia

Davide Galli, presidente dell’Associazione spiega come da settimane stia ricevendo numerosissime denunce da parte degli automobilisti in merito ai clamorosi rincari per le ricariche delle auto elettriche (sulle quali già grava l’investimento per l’acquisto di solito più oneroso rispetto a una vettura a carburante). «Rincari» – spiega Galli – «che appaiono del tutto ingiustificati se si considera l’andamento delle quotazioni energetiche e che si aggiungono agli altri aumenti che stanno interessando il settore dell’auto, dalle assicurazioni ai pezzi di ricambio».

Gli aumenti

I rincari infatti riguardano la gran parte delle società che in Italia gestiscono le colonnine di ricarica per le vetture elettriche che a cavallo tra il 2023 e il 2024 hanno più volte modificato le proprie condizioni tariffarie, come spiegato da Federcarrozzieri. Inoltre si evidenzia che a essere colpiti sono gli abbonamenti mensili e i pacchetti a consumo mentre restano più o meno invariate le tariffe a consumo. In certi casi spariscono addirittura le offerte per i pacchetti più vantaggiosi per i clienti. Enel X Way ad esempio ha annullato l’abbonamento Small al costo di 25 euro fino a 70kWh e aumentato la tariffa a consumo a 0,69 euro/kWh con un rincaro del 19% o Plenitude il cui costo al consumo è passato da 0,60 euro/kWh a 0,65 euro /kWh con un rincaro dell’8,3%.

 Gli operatori stranieri

L’unico porto sicuro sembra rappresentato dagli operatori stranieri che contrariamente mantengono invariate le proprie tariffe compresi i pacchetti e gli abbonamenti mensili, o addirittura modificano a ribasso i prezzi come Tesla che taglia del 7% le tariffe a consumo e del 2% gli abbonamenti.

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