60 anni dal primo uomo sulla Luna, il sovietico Yuri Gagarin

 

 

Roma, 12 Aprile 2021 – Partito da Mosca nel 1961 l’astronauta Yuri Gagarin, figlio di un falegname e di una contadina, era convinto di aver aperto la strada che avrebbe portato l’umanità molto lontano. Infatti, nel 2021 si parla di New Space Economy.

Cenni storici

Le tensioni politiche avevano impedito a Gagarin di complimentarsi con Alan Shepard. Il primo americano che nemmeno un mese dopo di lui era andato in orbita su una navetta Mercury. E per molti anni ancora Unione Sovietica e Stati Uniti hanno portato avanti le loro missioni con grandissima rivalità. Qualcosa cambiò il 17 luglio 1975. Per la prima volta un equipaggio americano e uno sovietico volavano insieme intorno alla Terra.

Oggi piena collaborazione

Nel 2021 questo incontro di nazionalità diverse è molto frequente sulla Stazione spaziale internazionale, nata dalla collaborazione fra Stati Uniti, Russia, Canada, Agenzia spaziale europea (Esa) e Giappone. A 60 anni da quel volo l’uomo è determinato a voler lasciare di nuovo la Terra per andare sulla Luna. Infatti, è in corso d’opera una Stazione spaziale nell’orbita lunare, Gateway, che potrebbe avere una finestra panoramica con vista su Luna e Terra. Intanto si guarda a Marte e alla possibilità di costruire lì, un giorno, basi destinate a ospitare delle missioni umane e in futuro delle colonie umane.

New Space Economy

Ma non sono solo le agenzie governative a voler compiere missioni in orbita. I privati scalpitano per poter fare un giro su una navicella spaziale. Inoltre le ricadute delle attività spaziali sulla Terra sono diventate tangibili, al punto da dare vita alla cosiddetta New Space Economy.

Dall’inizio dell’era spaziale sono stati più di 570 gli esseri umani che hanno ammirato la Terra dallo spazio. Di questi, le donne sono state appena 70, ma il loro numero va aumentando progressivamente. Potrebbe essere una donna il prossimo essere umano ad andare sul suolo lunare.

Artemis

Il programma Artemis, promosso dalla Nasa e al quale collabora l’Esa promette di riportare l’uomo sulla Luna. Anche l’Italia avrà un ruolo importante. Sono almeno 16 i progetti per le future basi lunari allo studio grazie all’accordo firmato da Thales Alenia Space (Thales-Leonardo) e Agenzia spaziale italiana (Asi). Uno riguarda lo Shelter, un modulo abitabile per la superficie lunare che potrà diventare un rifugio pressurizzato per gli astronauti in caso di emergenza. In programma anche un sistema di telecomunicazioni fra i vari elementi della base lunare, la stazione Gateway e la Terra. Si studieranno, inoltre, la fattibilità di un laboratorio lunare per esperimenti scientifici ed elementi pressurizzati per la stazione Gateway, come un modulo pressurizzato per gli astronauti e una finestra panoramica per osservare la Luna, la Terra e lo spazio profondo.

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