Yemen, Usa colpiscono obiettivi Houthi

 

Roma, 4 Febbraio 2024 – Mentre in Medio Oriente si lavora per cercare di porre la parola fine al conflitto Israele-Hamas, la tensione tra Usa e i ribelli Houthi che appoggiano la Palestina si fanno sempre più accesi. Sono circa 36 gli obiettivi colpiti da alcuni attacchi coordinati tra Stati Uniti e Gran Bretagna ai danni dei ribelli in diverse zone dello Yemen per rispondere ai continui attacchi Houthi nei confronti delle navi militari e commerciali che transitano nel Mar Rosso e in risposta all’uccisione di tre soldati Usa in Giordania, come si apprende dal comunicato firmato a due mani dai Paesi e sostenuto da quelli che supportano l’operazione.

Colpita anche Sanaa

Secondo quanto riportano i media locali e quelli vicini agli Houthi, i bombardamenti coordinati hanno colpito anche Sanaa, la Capitale yemenita “bersagliata dai raid”. Gli Usa intanto confermano “l’abbattimento di 6 missili anti nave e 8 droni nelle zone controllate dai ribelli” come scrive su X il comando centrale, Centcom. Dalle forze armate irachene arriva la condanna contro gli attacchi Usa. Rappresentano “una violazione chiara della sovranità irachena”, come dichiara il generale Yahya Rasul Abdullah.

Austin: «Houthi cessino gli attacchi»

Mentre la Casa Bianca afferma che gli attacchi hanno avuto una durata di circa 30 minuti complessivi con esiti positivi, Lloyd Austin segretario della Difesa Usa lancia un monito di avvertimento affinché i ribelli Houthi interrompano i loro attacchi nel Mar Rosso. «Ci saranno ulteriori conseguenze se il messaggio rimarrà inascoltato» afferma. Sulla stessa linea la nota del Pentagono in cui si legge che “l’azione militare di oggi è un messaggio molto chiaro per i ribelli, che continueranno a subire conseguenze ulteriori, nel caso in cui non dovessero porre fine ai continui attacchi illegali ai danni delle navi nel Mar Rosso».

Nessuna escalation

Toni più caldi quelli di Londra, dove il segretario alla Difesa Grant Shapps rassicura, come riporta la bcc, che questi attacchi non rappresentano un’escalation delle ostilità nello Yemen, ma solo una risposta “proporzionata” a quanto accaduto nel Mar Rosso, anche perché «è un dovere proteggere gli innocenti e preservare la libertà di navigazione». Non ci stanno gli Houthi: «O c’è pace per noi,, Gaza e la Palestina o per voi non ci sarà sicurezza nella nostra Regione».

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