Usa, pillola abortiva in attesa fino a venerdì

 

 

Washington, 20 Aprile 2023 – La Corte Suprema Usa ha stabilito di rinviare la sospensione della nota pillola abortiva Mifepristone, più nota in Italia con il nome Ru486, garantendo l’accesso al farmaco almeno fino alla giornata di domani. La Corte avrebbe dovuto riunirsi oggi per emettere la sentenza.

Motivazioni del rinvio

Non sono del tutto chiare le motivazioni inerenti il rinvio alla sospensione della pillola a base di mifepristone, che sarebbe scattata nella giornata di ieri, come stabilito dal giudice Samuel Alito. Molte le indiscrezioni e le ipotesi: alcuni credono che non si sia giunti a un accordo di maggioranza, mentre altri ipotizzano che il ritardo sia attribuibile a una mancata trascrizione delle motivazioni di una decisione già presa dalla Corte Suprema.

I fatti

La pronuncia della Corte fa seguito all’opposizione dell’amministrazione Biden a una sentenza emessa il 6 aprile, in Texas, dal giudice Matthew Kacsmaryk, eletto sotto la presidenza di Donald Trump, che pone il divieto alla vendita in tutto il Paese ad alcuni farmaci e pillole anticoncezionali a base di mifepristone, per motivi di sicurezza e annullando l’approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) ente governativo che regolamenta i prodotti farmaceutici e alimentari, rea per Kacsmaryk di non disporre dell’autorità necessaria per approvare il mifepristone. Impugnazione annunciata anche dall’Agenzia federale per i farmaci e dal Dipartimento di Giustizia.

Il timore della Casa Bianca, dei democratici e di milioni di donne è che la Corte a maggioranza conservatrice decida di fermare anche la pillola abortiva dopo aver ribaltato la storica sentenza Roe v. Wade che nel 1973 legalizzò le interruzioni di gravidanza negli Stati Uniti.

Jean-Pierre: «Pronti a ogni decisione»

La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre nel corso di una conferenza stampa ha dichiarato che il Governo «Sostiene l’autorità di esperti della FDA e continua a proteggere i diritti riproduttivi delle donne. Continueremo a combattere, chiaramente aspetteremo la decisione della Corte Suprema, ma milioni di donne possono contare su questa amministrazione. Non ho intenzione di anticiparmi su nessuna delle azioni che prenderemo» conclude.

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