Usa, Governo Biden contro stop pillola abortiva

 

 

Washington, 11 Aprile 2023 – L’amministrazione Biden ha oggi presentato ricorso contro la sentenza del giudice texano Matthew Kacsmaryk, repubblicano pro-life, che ha imposto lo stop alla vendita della pillola abortiva Mifepristone una compressa a base di steroide sintetico prodotta, negli Usa, dalla Danco Laboratories LLC.

La sentenza

Lo scorso venerdì il giudice federale del Texas Matthew Kacsmaryk, eletto sotto al presidenza di Donald Trump, ha emesso una sentenza in favore di alcuni medici e gruppi pro-vita con cui pone il divieto alla vendita in tutto il Paese delle pillole anticoncezionali a base di mifepristone, noto in Italia col nome di Ru486 per “Motivi di sicurezza” e annullandone conseguentemente l’approvazione della Food and Drug Administration.

Prorogata di sette giorni la messa al bando per consentire al Governo federale di appellarsi. Sia il Dipartimento di Giustizia che l’Agenzia federale per i farmaci hanno annunciato di voler impugnare il provvedimento.

Biden: «Priva le donne delle libertà fondamentali»

Il presidente Joe Biden ha commentato la notizia come un evento senza precedenti che mina a privare le donne delle libertà fondamentali. Poche ore dopo la notizia dello stop, Biden aveva dichiarato che sarebbe intervenuto prontamente per impugnare la sentenza: «La mia amministrazione si opporrà a questa decisione» aveva dichiarato, sottolineando che «Si tratta di un passo senza precedenti nella privazione delle libertà fondamentali alle donne e un attacco politico e ideologico».

Resneck: «Impedisce accesso a un farmaco sicuro»

Jack Resneck Jr, presidente dell’American Medical Association (Ama), la più grande associazione medica americana, si è schierato contro la sentenza di Kacsmaryk, affermando che questa costituisce un grave problema che «minaccia di impedire l’accesso a un farmaco sicuro ed efficace che è stato utilizzato da milioni di persone per più di 20 anni».

Preoccupazione anche da parte di oltre 250 case farmaceutiche che vedono la decisione come un pericolo che potrebbe mettere a rischio un settore intero.

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