Washington, 27 Settembre 2023 – Gli Usa hanno ufficialmente “dichiarato guerra” al colosso dell’e-commerce Amazon citandola in giudizio per antitrust. La notizia che potrebbe rivoluzionare drasticamente il modo in cui gli americani fanno acquisti online, è riportata dal New York Times e spiega che la Federal Trade Commission si è attivata contro l’azienda insieme a 17 Stati americani con l’accusa di soffocare illegalmente il mercato.
Le accuse
Per gli Usa infatti Amazon, fondata nel 1994 da Jeff Bezos, ha stabilito in diversi settori inerenti la vendita al dettaglio online un monopolio illegale che ha soffocato i commercianti andando a favorire i propri servizi, impedendogli di offrire prezzi più bassi se non sulla sua piattaforma. Per l’accusa inoltre Amazon avrebbe costretto i commercianti a servirsi del servizio logistico dell’azienda per poter far parte dell’abbonamento Prime, pratiche queste che hanno portato a un innalzamento del prezzo con una conseguente esperienza negativa da parte degli utenti.
Amazon
Creata come libreria online, si è spinta nel corso degli anni specializzandosi nella vendita online diventando la più grande internet company al Mondo e il secondo più grande datore di lavoro privato della nazione, da 1.300 milioni di dollari riuscendo a modificare la maniera di fare acquisti in ogni Paese, plasmando irrimediabilmente il mercato e dettando le nuove regole ai negozianti, stabilendo le condizioni di lavoro per i numerosissimi magazzinieri, fino ad arrivare al servizio postale americano che ha dovuto inserire tra i giorni di consegna anche la domenica. Lina Khan, presidente della Federal Trade Commission e famosa per essere stata la prima, quando era ancora studentessa, a menzionare il fallimento delle leggi antitrust che non avevano fermato Amazon in merito all’accumulo di potere sui clienti, spiega alla stampa che la causa mira a “chiedere spiegazioni di tali pratiche e ripristinare la concorrenza libera e leale”.
Altre aziende sotto inchiesta
Non solo Amazon, recentemente la Federal Trade Commission ha avviato delle inchieste contro Meta, a cui fanno capo Facebook, Instagram e Whatsapp, mentre il Dipartimento di Giustizia sta lavorando al processo che vede coinvolte altre aziende come Google.