Ue presenta nuovo regime aiuti di Stato

 

 

Bruxelles, 9 Marzo 2023 – In risposta all’Inflation Reduction Act (IRA), proposto dall’amministrazione americana, l’Ue si appresta a presentare il nuovo regime temporaneo sugli aiuti di Stato, che dovrebbero concedere una certa flessibilità ai Governi dei Paesi membri.

Quando

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen si pronuncerà nella giornata di domani in merito alla proposta sul nuovo regime di aiuti di Stato, dopo il vertice bilatera con il presidente Usa Joe Biden. Questa fa parte di uno dei tre punti fondamentali su cui si basa la risposta europea al piano americano approvato lo scorso agosto e costato 370 miliardi di dollari, per contrastare l’inflazione.

Al momento il Green Deal rappresenta la parte del programma più complessa soprattutto per quanto riguarda la creazione di nuovi strumenti economici comuni, che possano finanziarlo.

I programmi dell’Ue

Tra i tanti programmi sul tavolo dell’Ue, c’è proprio il Piano industriale sul Green Deal, annunciato il mese scorso, mentre si lavora per presentare, il 14 marzo, una proposta in merito al Net-Zero Industry Act pubblicata insieme al Critical Raw Material Act, inerente l’approvvigionamento delle materie prime. Mentre il 16 affronterà la riforma del mercato elettrico europeo. Un mese, quello di marzo, fitto di impegni per l’Ue, il cui vertice si riunirà il 23 e 24 del mese per dibattere in merito alle tre proposte legislative.

Net-Zero Industry Act

Nel piano di risposta all’IRA americano, l’Ue ha inserito il Net-Zero Industry Act che comprende un nuovo quadro normativo semplificato in merito allo sviluppo di tecnologia pulita, che consentirebbe all’Unione di perseguire l’obiettivo di produrre energia a impatto zero entro il 2030, rispettando il 40% del fabbisogno annuo di tecnologia necessaria per raggiungere gli obiettivi del piano per l’indipendenza energetica “REPowerEU” e del Green Deal.

Il Net-Zero prevede inoltre che l’Europa raggiunga una serie di obiettivi produttivi vincolanti che devono essere raggiunti entro il decennio. Questi riguardano la diffusione dell’energia solare fotovoltaica (40%), quella eolica (85%), diffusione di pompe di calore (60%), l’85% del fabbisogno di batterie e il 50% di quello annuale di  idrogeno cosiddetto verde, cioè rinnovabile e privo di fossili.

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