Ucraina, bambino di 11 anni estratto vivo dalle macerie

 

 

Roma, 13 Ottobre 2022 – I bombardamenti russi nella notte su Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale, hanno distrutto un edificio di cinque piani: un bambino di 11 anni è stato tratto in salvo dopo sei ore sotto le macerie. Al momento i soccorritori stanno cercando altre sette persone. Lo rende noto il governatore Vitaliy Kim, come riporta Unian, che pubblica le foto del momento in cui i vigili del fuoco individuano il bambino.

Le forze russe hanno lanciato questa mattina un attacco con droni kamikaze nella Regione di Kiev: lo rende noto in un tweet il governatore, Oleksiy Kuleba, come riporta il Kyiv Independent. Al momento non ci sono informazioni su eventuali danni o vittime.

L’Onu

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato a grande maggioranza una risoluzione che condanna ireferendum illegali” in quattro Regioni ucraine e i tentativi della Russia di annettere questi territori.

L’approvazione non ha un valore vincolante ma simbolico, ma è comunque rilevante dato che dall’inizio della guerra mai una risoluzione contro la Russia aveva trovato un consenso così ampio.

Infatti sono stati 143 i voti favorevoli e cinque i contrari (Russia, Bielorussia, Corea del Nord, Nicaragua e Siria), ma 35 Nazioni si sono astenute tra cui Cina, India, Sud Africa e Pakistan nonostante un grande sforzo diplomatico da parte degli Usa.

La risoluzione

La risoluzione “condanna l’organizzazione da parte della Federazione russa dei cosiddetti referendum all’interno dei confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina“. E “il tentativo di annessione illegale” annunciato il mese scorso dal presidente Vladimir Putin di quattro Regioni. Invita tutte le Nazioni Unite e le agenzie internazionali a non riconoscere alcun cambiamento annunciato dalla Russia ai confini e chiede a Mosca di “revocare immediatamente e incondizionatamente” le sue decisioni.

Nello spiegare l’astensione del suo Paese, il vice ambasciatore cinese all’Onu, Geng Shuang, ha affermato che il voto di mercoledì non serve a promuovere ladeescalationdel conflitto in corso e aumenta solamente la divisione tra i Paesi. «La Cina sarà sempre dalla parte della pace», ha detto.

A rispondere è l’ambasciatrice statunitense, Linda Thomas-Greenfield, «la pace non viene e non è mai arrivata dal silenzio»

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