Torino, anarchici assaltano volante della Polizia

 

Torino, 29 Febbraio 2024 – Una volante presa a calci e pugni da alcuni giovani. Questo è quanto accaduto a Torino nel tentativo di liberare un uomo di origini marocchine fermato perché sorpreso senza documenti e per questo in procinto di essere trasferito al centro per il rimpatrio di Milano. Contro di lui accuse di deturpamento, oltraggio a pubblico ufficiale e violazione delle norme sull’immigrazione.

La vicenda

Una decina di giovani, vicini ai centri sociali e ai gruppi anarchici, ha cercato di liberare l’uomo, un 31enne già noto alle forze dell’ordine (13 condanne)  inizialmente tentando di aprire le portiere, per poi circondare la volante della polizia e prenderla a calci e pugni. A causa dell’aggressione gli agenti hanno riportato l’uomo all’interno della questura e la protesta si è spostata verso la vicina piazza XVIII Dicembre (pare abbiano danneggiato alcune automobili lungo la via). Quattro le persone fermate mentre un agente è rimasto ferito.

Piantedosi: «Violenza inaccettabile»

Immediata la reazione da parte del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi il quale ha affermato che quanto accaduto a Torino è una «violenza inaccettabile, sintomatica di un sospetto e di un veleno che in questi giorni sta colpendo le forze dell’ordine». Piantedosi conclude affermando che si impegnerà «per affermare l’onore e la dignità dei servitori dello Stato che ogni giorno rischiano la propria incolumità per garantire quei valori di democrazia e libertà».

Mattarella: «Fiducia e pieno sostegno alle forze dell’ordine»

Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è espresso sulla vicenda sentendo in serata il capo della polizia di Stato per delucidazioni sull’accaduto. Nel corso della telefonata, affermano dal Colle, ha espresso pieno sostegno e fiducia alle forze dell’ordine e successivamente ha sentito il ministro Matteo Piantedosi che oggi sarà in Parlamento per una informativa urgente sui fatti di Firenze e Pisa.

Meloni parla di “gioco pericoloso”

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la prima a rompere il silenzio sulle manganellate di Pisa e Firenze sottolinea che togliere il sostegno alle nostre forze di polizia rappresenta un gioco pericoloso. «Non si può parlare di polizia solo quando qualcosa va male. Se ci sono stati errori il responsabile pagherà come da legge».

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