Snam, nuovo piano strategico sostenibile entro il 2027

 

Milano, 25 Gennaio 2024 – Snam, società di infrastrutture energetiche attiva nel trasporto, nello stoccaggio e rigassificazione del metano, aggiorna il proprio piano strategico al 2027 e conferma di aumentare il capitale investito a 11,5 miliardi di euro, con una percentuale del 15% in più rispetto al piano 2022-2026. Il capitale sarà destinato al miglioramento e al rafforzamento delle infrastrutture di stoccaggio, trasporto, Gnl e a tutti i business collegati con la transizione energetica quali biometano, idrogeno e efficienza energetica.

Emissioni zero entro il 2050

Il nuovo piano strategico si basa infatti sulle intenzioni di Snam di raggiungere l’obiettivo dell’emissioni zero entro il 2050, come afferma la stessa azienda tramite una nota. Dal 2018 il gruppo infatti è riuscito ad abbattere le emissioni di CO2 a -16% e si prefigge di riuscire a migliorarli ulteriormente entro il 2027 del -25% per arrivare al 2032 a -50% per poi raggiungere le zero emissioni al 2050. Per quanto riguarda quelle di metano poi, la Snam ha raggiunto lo scorso anno il -55% rispetto al 2015 superando così le percentuali stabilite dallo United Naions Environment Programme (UNEP), cosa che gli ha permesso di ottenere il Gold Standard, riconoscimento all’impegno delle aziende nella riduzione delle emissioni di metano.

Future opportunità di investimento

Secondo il gruppo, il nuovo piano strategico per il 2027 porterà un notevole miglioramento e potenziamento verso la transizione energetica che, grazie anche allo sviluppo della dorsale dell’idrogeno, darà nuova linfa agli investimenti che potrebbero arrivare fino a 26 miliardi di euro tra il 2023 e il 2032.

Venier: «Verso la neutralità carbonica»

Stefano Venier, amministratore delegato di Snam ha dichiarato che la società è impegnata nel perseguire il rafforzamento per la sicurezza energetica e mira a garantire infrastrutture per forniture diversificate e sostenibili a lungo termine. Inoltre punta a supportare il percorso di transizione anche vagliando progetti strategici a livello europeo. Sottolinea poi che l‘investimento di 11,5 miliardi di euro si inserisce «in un contesto energetico globale che continua a essere sfidante e volatile. La cifra investita creerà una infrastruttura in grado di gestire una pluralità di molecole verso la neutralità carbonica del Paese».

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