Sanità, firmato il nuovo contratto per i camici bianchi

 

Milano, 23 Gennaio 2024 – Dopo i momenti difficili legati alla pandemia e alla sua gestione, arrivano finalmente buone notizie per i camici bianchi per i quali i sindacati, riuniti questa mattina presso l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran), hanno firmato il nuovo contratto di lavoro scaduto da tre anni (2019-2021) che prevede delle modifiche e dei miglioramenti per l’operato e la retribuzione di tutto il personale medico-sanitario per il quale il Governo ha stanziato 618 milioni di euro.

L’accordo

Il nuovo contratto prevede un aumento (tra febbraio e marzo), per i circa 120.063 camici bianchi e 14.573 dirigenti sanitari che ne usufruiranno, pari al 4,5%, circa 289 euro lordi al mese (cifra che varierà in base all’anzianità), compresa la tredicesima e fino a 10mila euro di arretrati. Migliorate poi le disposizioni inerenti i congedi per giusta causa suddivisi per ore e giorni e migliorie in tema di ore di lavoro, guardie mediche e pronte disponibilità. Per le Asl poi sarà possibile spostare i medici in base alle necessità.

Nuove indennità

Non mancano poi le nuove misure di indennità di specificità sanitaria che per la prima volta riguarderanno profili differenti dai camici bianchi e il pronto soccorso. Inoltre introdotta la possibilità di lavoro da remoto e l’assunzione di dirigenti specializzati a tempo determinato. Sull’orario di lavoro i sindacati uniti hanno detto “basta al lavoro regalato” pertanto una volta superato il tetto delle ore stabilite, quelle in più andranno recuperate come ferie o riposo entro l’anno.

Naddeo: «Un traguardo importante»

Dall’Aran, il presidente Antonio Naddeo, si dice sodisfatto per la firma definitiva che costituisce un traguardo sia per l’Aran che per i sindacati perché «il nuovo contratto contiene norme innovative che consentono di migliorare la qualità della vita per i medici. Adesso» – conclude Naddeo – «guardiamo al contratto 2022-2024 dove il settore della sanità rappresenta una delle priorità del Governo».

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