Sangiuliano: «Pompei unicum mondiale»

 

 

Pompei, 10 Gennaio 2023 – Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha presenziato al Parco archeologico di Pompei alla riapertura, dopo 20 anni, della Casa dei Vettii, una domus sepolta dall’eruzione del Vesuvio. Tra le più antiche e prestigiose, la Casa dei Vettii risale al II secolo a.C. ed è decorata con numerosi affreschi che l’hanno fatta definire la “Cappella Sistina di Pompei“. Tra i soggetti raffigurati, scene mitologiche, quadri erotici e racconti per immagini. Nel giardino statue, fontane e giochi d’acqua. Apparteneva ai fratelli e liberti Aulo Vettio Restituto e Conviva.

«Dirottare i turisti anche nei siti che sono meno noti»

«Abbiamo una decina di siti – Uffizi, Mann, Pompei, il Colosseo – dove si concentra un grande flusso turistico. La capacità deve essere quella di ampliare lo spettro dell’offerta globale, cioè dirottare i turisti anche nei siti che sono meno noti». Così il ministro Gennaro Sangiuliano, insieme al direttore generale Musei del Mic Massimo Osanna e al direttore generale del Parco archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel.

«I giovani fino a 18 anni non pagano nulla e deve rimanere così. Fino ai 25 pagano solo 2 euro. Già esiste un sistema, che va raccordato, con il mondo della scuola e dell’università», ha sottolineato il titolare del dicastero della Cultura.

«Potenziale valore economico della nostra cultura»

«Pompei rappresenta un unicum mondiale ed è un luogo dove tocchiamo con mano il valore della nostra cultura che è certamente storico, filosofico e antropologico. Però è anche un potenziale valore economico della nostra cultura». Per Sangiuliano «più volte ho affermato che l’Italia è una super potenza culturale perché la storia ci ha regalato un unicum: il mondo greco, romano, etruschi, fenici longobardi, goti, gli arabi in Sicilia e poi le dominazioni degli spagnoli, le contaminazioni con i francesi. Quindi questo è l’unicum della cultura italiana e delle sue testimonianze».

«Pompei è il luogo dove più percepiamo, quasi da un punto di vista epidermico, il valore di questa cultura, un luogo universalmente noto che il Mondo ci invidia. Noi abbiamo il dovere di conservare, tutelare, preservare ma anche migliorare i servizi. Al netto della pandemia che ha bloccato un po’ il Mondo, tutti gli analisti mi dicono che nei prossimi anni i flussi turistici sono destinati a crescere perché la globalizzazione fa si che aumentino le persone che vogliono viaggiare, conoscere e interrogarsi e conoscere la storia dei popoli, allora noi dobbiamo predisporci a tutto ciò elevando la qualità della nostra offerta. Noi qui a Pompei dobbiamo migliorare l’esperienza che offriamo e dobbiamo farla diventare anche un valore economico autosufficiente in grado di produrre ricchezza e Pil per la Nazione».

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