Russia, le ripercussioni economiche della guerra contro l’Ucraina

 

 

Roma, 3 Marzo 2022 – La Banca Mondiale ha annunciato la sospensione di tutti i programmi di aiuto in Russia e Bielorussia in risposta all’invasione dell’Ucraina e alle ostilità nei confronti del popolo ucraino. “La sospensione ha effetto immediato“, si legge in un comunicato.

Grano in aumento

Nuovo massimo storico per il prezzo del grano alla Borsa merci di Chicago, riferimento mondiale del settore. I futures sul frumento – l’Ucraina è tra i maggiori esportatori mondiali – registrano +7% e 1.134 dollari al bushel (unità di misura anglosassone pari circa a 35 litri e corrispondente al nostro antico staio). Aumenta anche il mais, +3% e 747$ a bushel, ai massimi dal 2013. Sempre in caduta il rublo: apre a -8% rispetto alla chiusura di ieri.

Russia dequalificata

La Russia è stata declassata dalle agenzie di rating Fitch e Moody’s nella categoria dei Paesi che rischiano di non essere in grado di rimborsare il debito. Valutazioni che pongono il debito russo al livellospeculativo“. Moody’s ha abbassato il giudizio sul debito a lungo termine da BAA3 a B3. Mantenendolo sotto osservazione date le sanzioni imposte dai Paesi occidentali a Mosca. Fitch ha abbassato il rating da BBB a B con outlook negativo.

Ripercussioni

Volkswagen chiude la produzione in Russia. Lo ha comunicato il gruppo in una nota da Wolfsburg.

“A causa della guerra condotta da Mosca il presidio del gruppo ha deciso di fermare la produzione di veicoli in Russia. Anche le esportazioni saranno stoppate con effetto immediato”.

Ikea ha annunciato in un comunicato di aver sospeso le sue attività in Russia e Bielorussia. Una decisione che interesserà circa 15 mila dipendenti.

Corsa al riparo

Alcune sanzioni impattano direttamente anche sulla vita dei cittadini russi, ad esempio il blocco dei voli verso i 27 Paesi dell’Unione europea seguito dal contro-divieto di arrivo imposto da Mosca. Ue e Regno Unito hanno anche limitato le operazioni bancarie per i cittadini russi.

Per arginare gli effetti più immediati delle sanzioni la Banca centrale russa ha ordinato la sospensione delle contrattazioni per la Borsa: ieri è rimasta chiusa per la terza volta di fila. Sono state permesse solo alcune limitate operazioni per la prima volta questa settimana.

La decisione è arrivata per evitare il cosiddetto “panic selling”, cioè la vendita su larga scala di strumenti finanziari spinta dal timore di crollo del loro valore. Spesso le conseguenze del “panic selling” sono catastrofiche per il valore dei titoli, e la Banca centra russa sta cercando di evitare proprio questo.

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