Accordo storico sui rifugiati. Ue si prepara a ritorsioni su gas

 

 

Bruxelles, 3 Marzo 2022 – I ministri degli Affari interni dell’Ue hanno raggiunto l’intesa per attivare per la prima volta nella storia la direttiva per dare protezione temporanea immediata a chi fugge dalla guerra in Ucraina. I profughi avranno un permesso di soggiorno della durata di un anno e l’accesso all’istruzione e al mercato del lavoro.

Un milione di rifugiati dall’inizio della guerra

Dall’invasione militare russa dell’Ucraina, Bruxelles stima che siano già un milione gli ucraini che si sono rifugiati nei Paesi europei limitrofi, e in tutto potrebbero arrivarne 78 milioni. «È un accordo storico. L’Ue è unita e solidale», si è rallegrato il ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin, annunciando l’intesa. «Un ottimo risultato» anche per l’Italia, con la ministra degli Interni, Luciana Lamorgese, che subito dopo la riunione ha sottolineato «la vitalità dell’Europa in un momento di grave crisi».

Superati i timori dei Paesi sovranisti

Vinte dunque le riserve di alcuni Paesi, Polonia su tutti, che avevano espresso remore sul tema dei “non ucraini” in fuga. Per loro, ha spiegato Lamorgese, «verrà consentita la protezione temporanea» anche ai non ucraini che risiedono in quel territorio con la possibilità di avere anche «un altro tipo di protezione, quello stabilito a livello nazionale purché in linea con le norme di carattere europeo». Sul fronte finanziario intanto la Commissione europea ha firmato il memorandum d’intesa per il pacchetto da 1,2 miliardi di euro per l’assistenza macrofinanziaria a Kiev. I finanziamenti saranno erogati in due tranche da 600 milioni di euro. La prima è attesa entro la metà di marzo, mentre la seconda dovrebbe seguire a distanza di tre mesi.

Russia mette in atto le ritorsioni

Preoccupano invece sempre di più le possibili ritorsioni di Mosca alle sanzioni, soprattutto per il mercato energetico del Continente. Con i flussi di gas russo attraverso il gasdotto YamalEuropa verso la Germania attraverso la Polonia che risultano ora interrotti, Bruxelles sta lavorando per «diversificare le fonti di energia», ha fatto sapere la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dalla Romania, dove si trova in missione. In queste ore l’esecutivo comunitario è impegnato per definire un “energy compact” per rispondere al caro prezzi che sarà presentato la prossima settimana. La volontà, ha spiegato la leader, è di essere «indipendenti dal gas, dal petrolio e dal carbone russo». Sulla stessa linea anche la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, che punta a inserire «la sicurezza energetica» nelle «fondamenta» dell’Ue.

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