Riforma Costituzionale: «Cercheremo consenso in Parlamento»

Roma, 11 Novembre 2023 – «Cercheremo il consenso in Parlamento, ma se questo non sarà possibile allora saranno gli italiani a decidere tramite un referendum. Certa che gli italiani non si faranno scappare questa occasione di realizzare la madre di tutte le riforme». Queste le parole del presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlando della riforma costituzionale proposta dal suo Governo nel suo videomessaggio nel corso dell’assemblea nazionale della Confederazione nazionale dell’artigianato (Cna) tenutosi ieri nella Capitale.

 

Politica di passaggio è debolezza

Il premier Meloni spiegando le motivazioni della proposta di modifica della Costituzione puntualizza come un Governo breve si focalizzato inevitabilmente negli interessi che portano un consenso immediato, a svantaggio degli investimenti sul futuro.

«Quando i Governi cambiano» sottolinea «cala la fiducia a livello internazionale e si perdono molte delle occasioni importanti. È una politica di passaggio debole, anche in rapporto alla burocrazia e agli interessi particolari e non riesce a combattere le ingiustizie, i privilegi e forse anche il malaffare».

68 Governi in 75 anni

Secondo il presidente del Consiglio infatti i 75 anni di storia repubblicana sono la riprova che qualcosa nel sistema non ha funzionato come avrebbe dovuto, con 68 Governi che si sono alternati con una media di un anno e mezzo, dato che il popolo italiano ha pagato più debiti che investimenti.

Artigianato e imprese cuore del Made in Italy

Parlando poi dell’artigianato e delle piccole e medie imprese, Meloni ha sottolineato come queste rappresentino il cuore pulsante del Made in Italy e delle intenzioni del Governo di tutelarlo e valorizzarlo. Ricorda inoltre i provvedimenti presi dall’esecutivo per aiutare gli imprenditori, come ad esempio lo scaglionamento fiscale dell’Irpef a novembre.

Lavoro è priorità

Nel suo intervento trova spazio il delicato tema dell’occupazione. Il lavoro è una delle priorità del Governo, «per questo» afferma «abbiamo stabilito l’abbassamento delle tasse tramite la formula “più assumi meno paghi”, detassando inoltre i fringe benefits e i risultati sono incoraggianti, ma è necessario proseguire con il lavoro anche sui temi di divario occupazionale e lavoro femminile».

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