Pedopornografia, Fortnite: 17enne adesca bambini

Torino, 21 Novembre – OperazioneFortnite” è il nome dell’indagine condotta dalla Polizia di Stato di Rivoli – Questura di Torino. L’oggetto sono i reati di pornografia minorile e adescamento di minorenni in forma continuata.

Indagine

L’operazione ha il nome della piattaforma utilizzata per l’adescamento. Svolta dal Commissariato di Polizia di Stato di Rivoli-Questura di Torino, con la collaborazione del Compartimento Polizia Postale Piemonte del Compartimento Polizia Postale Veneto.

La ricerca ha avuto un grande risvolto a luglio, quando è stato individuato il soggetto responsabile. Si tratta di un ragazzo di 17 anni, che già dal periodo del primo lockdown, utilizzava Fortnite per adescare bambini di poco più di 10 anni. Dopo aver instaurato con loro un rapporto di fiducia spostava la comunicazione su altri social network, come ad esempio Tik Tok, Instagram e Whatsapp.

Le immagini e i video di tale natura sono attualmente al vaglio dell’Autorità Giudiziaria. Gli stessi bambini producevano le fotografie, direttamente nelle loro camerette e con i cellulari che avevano a disposizione. Attratti dalla promessa di compensi economici, elargito sotto forma di ricariche telefoniche e soldi cash, e poi per effetto di vere e proprie minacce.

Il modus operandi

Il 17enne si presentava prima come amico e semplice compagno di giochi, poi, in un momento successivo, provava a spostare il tenore delle conversazioni, ora con dei “ti amo”, ora con invio di immagini pedopornografiche, sino a giungere a vere e proprie minacce funzionali alle richieste di natura estorsiva.

La chat scoperta da una mamma

Tutti i genitori dei bambini coinvolti erano inconsapevoli di quanto stava accadendo da mesi nelle camerette dei loro figli. La maggior parte erano impegnati con dispositivi elettronici anche a causa del lockdown in corso. Nei primi giorni di luglio una madre si trova per caso a guardare lo schermo dello smartphone del proprio figlio, leggendo una frase dai toni strani, sicuramente inusuale per una conversazione tra bambini.

Incuriosita apre la conversazione della chat e si rende conto di quanto stava accadendo. Si reca immediatamente presso il Commissariato di Rivoli per sporgere la denuncia.

Gli investigatori indagando dopo aver ascoltato le parole della madre indagano più a fondo. L’attività di ricerca ha esito positivo venendo individuato un ingente quantitativo di materiale pedopornografico.

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