Confindustria: risalita stoppata, rischio nuova caduta

L’Italia, secondo Confindustria, potrebbe andare incontro al rischio di nuova caduta, una seconda recessione con il Pil del quarto trimestre atteso di nuovo in calo. Il centro studi di viale dell’Astronomia lo indica con il rapporto mensile ”Congiuntura flash” sottolineando le criticità: «Peggiorano i servizi, ma anche l’industria vede una risalita stoppata. La domanda interna e fragile e con la seconda ondata di pandemia è previsto un nuovo stop a fine 2020 per gli scambi del commercio mondiale».

Occupazione

Allarmanti anche i dati dell’occupazione. Gli economisti di Confindustria rilevano che «l’occupazione si è di nuovo appiattita a settembre, dopo la risalita temporanea a luglio-agosto. La disoccupazione sembra ripuntare verso l’alto, come a marzo-aprile, per la contrazione della forza lavoro. Il quarto trimestre anche per l’occupazione si preannuncia in negativo».

Retrocessione del Pil

Il Csc parla di “seconda recessione” spiegando che «le recenti misure restrittive per arginare l’epidemia inducono a stimare che nel quarto trimestre si avrà di nuovo un Pil in calo. L’impatto sull’economia italiana dovrebbe essere contenuto rispetto al crollo nel primo. nel secondo (-17,8%), dato che molti settori produttivi restano aperti». L’attesa nuova contrazione del Pil negli ultimi tre mesi del 2020 avviene subito dopo il forte rimbalzo nel terzo trimestre (+16,1%), che aveva riportato l’attività al -4,5% dai livelli pre-Covid. In questo quadro «peggiorano i servizi. Il pm nei servizi segnala un ulteriore arretramento già in ottobre (46,7 da 48,8), con domanda indebolita. Dopo il recupero parziale del settore turistico fino ad agosto, a fine anno in vari segmenti le perdite saranno ancora vicine al 70% (stime Federturismo)».

La Produzione

Nell’industria «viceversa, il pmki in ottobre (53,8) ha fornito ancora segnali positivi. Tuttavia, la produzione già a settembre-ottobre ha visto interrompersi il suo rapido recupero, sui livelli pre-Covid: ciò potrebbe preludere a una nuova, moderata, caduta nel quarto trimestre». In sintesi, gli economisti di via dell’Astronomia vedono per l’industria una “risalita stoppata”. La domanda interna è fragile. «Gli ordini interni dei produttori di beni di consumo sono risaliti a -28,3 (-34,4 nel 3° trimestre), quelli dei produttori di beni strumentali a -31,4 (da -42,8). La fiducia delle famiglie però diminuisce, con forte calo delle attese sull’economia: ciò alimenta la propensione al risparmio»

Imprese

Nelle imprese c’è poi «più debito per la liquidità. A settembre la dinamica del credito alle imprese ha accelerato ulteriormente (+6,8% annuo, da -1,0% a gennaio), per sopperire alla carenza di liquidità. I prestiti con garanzie pubbliche hanno superato i 110 miliardi a novembre (dati Task Force). Ciò peserà sul debito bancario (da 16,5% a 18,9% del passivo, stime CsC) e sugli oneri finanziari, riducendo le risorse per investimenti».

L’export

L’export è “in risalita”, «con un recupero che ha riguardato tutti i principali tipi di beni e, con ritmi diversi, i maggiori mercati. Le indicazioni a inizio quarto trimestre erano positive: in risalita gli ordini manifatturieri esteri. Tuttavia – avverte il CsC – le probabilità di una nuova caduta a fine anno sono alte, a causa della pandemia, specie nelle voci legate al turismo. Tassi stabili con il tasso sovrano in Italia rimasto basso (0,66% medio il BTP decennale a novembre), nonostante qualche volatilità.

Mondo

Lo spread sulla Germania ha tenuto, sui bassi valori di ottobre (+1,23%), ed è una buona notizia, rispetto al balzo di marzo quando l’Italia era percepita come più rischiosa. Intanto, nello scenario globale, il petrolio è in risalita, l’Eurozona frena, la crescita Usa è sotto ritmo, è in evidenza un Brasile in crescita. Segnali incoraggianti anche per la manifattura cinese e indiana, si contrae invece l’industria russa, che risente dei prezzi del petrolio ancora bassi».

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