Papa Francesco vuole incontrare Putin

Roma, 3 Maggio 2022 – Il pontefice ha rivelato di voler incontrare Putin a Mosca e di compiere un estremo tentativo finalizzato a porre fine al conflitto. Papa Francesco ha reso noto di aver parlato l’ultima volta con il presidente russo soltanto lo scorso dicembre, quando ha ricevuto gli auguri per il proprio compleanno. La richiesta di incontro sarebbe stata inoltrata circa due settimane dopo l’inizio della guerra. In quella circostanza il Papa aveva incaricato il Cardinale Parolin di portare un messaggio a Putin, chiedendogli di consentire l’organizzazione di un incontro.

Ma ancora non è stata inoltrata alcuna risposta da parte della presidenza russa. A tal riguardo il Pontefice ha dichiarato, «Era necessario che il leader del Cremlino concedesse qualche finestrina. Non abbiamo ancora avuto risposta e stiamo ancora insistendo. Anche se temo che Putin non possa e voglia concedere un incontro in questo momento. Ma tanta brutalità come si fa a non fermarla? Venticinque anni fa con il Ruanda abbiamo vissuto la stessa cosa».

Il ruolo chiave del patriarca Kirill

Il capo della chiesa ortodossa russa si ritiene l’unica persona in grado di convincere Putin a permettere un incontro. Papa Francesco, tuttavia, ha confessato di aver avuto di recente un colloquio, per via telematica, con il patriarca, senza essere rimasto pienamente soddisfatto: «Ho parlato con Kirill per quaranta minuti. I primi venti con una carta in mano mi ha letto tutte le giustificazioni alla guerra. Ho ascoltato e gli ho detto: di questo non capisco nulla. Fratello, noi siamo chierici di Stato, non possiamo utilizzare il linguaggio della politica ma quello di Gesù. Siamo pastori dello stesso santo popolo di Dio. Per questo dobbiamo cercare vie di pace, far cessare il fuoco delle armi».

Le riflessioni del Papa a proposito della corsa agli armamenti in Ucraina

A proposito dei rifornimenti di armi all’esercito ucraino il Pontefice ha affermato: «Non so rispondere, sono troppo lontano, all’interrogativo se sia giusto rifornire gli ucraini. La cosa chiara è che in quella terra si stanno provando le armi. I russi adesso sanno che i carri armati servono a poco e stanno pensando ad altre cose. Le guerre si fanno per questo: per provare le armi che abbiamo prodotto».

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