Papa Francesco: preghiera in forma privata a causa del Covid

Alle sette di questa mattina Papa Francesco si è recato ai piedi della Madonna di piazza Mignanelli per una preghiera nel giorno dell’Immacolata. Prima di rientrare in Vaticano ha raggiunto la basilica di Santa Maria Maggiore dove ha pregato davanti all’icona di Maria Salus Popoli Romani. Ha, poi, celebrato la Messa nella Cappella del Presepe.

Matteo Bruni

«Alle prime luci dell’alba, sotto la pioggia, ha deposto un mazzo di rose bianche alla base della colonna dove si trova la statua della Madonna. Si è rivolto a Lei in preghiera, perché vegli con amore su Roma e sui suoi abitanti. Le ha affidato tutti coloro che in questa città e nel mondo sono afflitti dalla malattia e dallo scoraggiamento». Lo ha fatto sapere il direttore della Sala Stampa Vaticana, Matteo Bruni.

Tradizione

I Vigili del fuoco sorpresi dall’arrivo di sua Santità sotto la pioggia battente avevano già deposto, come da tradizione, una corona di fiori fra le braccia di Maria. Il monumento venne issato proprio dai Vigili del fuoco nel lontano 1857. Fu Pio XII che iniziò a far deporre, ogni 8 dicembre, un mazzo di fiori ai piedi della statua. Infine Giovanni XXIII fu nel 1958 il primo Pontefice ad uscire dal Vaticano per portare a Maria delle rose bianche.

Angelus

«Come sapete» – ricorda il Papa ai fedeli in piazza nonostante la pioggia – «oggi pomeriggio non avrà luogo il tradizionale omaggio all’Immacolata in piazza di Spagna per evitare il rischio di assembramento, come disposto dall’autorità civile alla quale dobbiamo obbedire. Ma questo non ci impedisce di offrire alla nostra madre i fiori che lei più gradisce: la preghiera, la penitenza, il cuore aperto alla grazia. Questa mattina presto mi sono comunque recato in forma privata in piazza di Spagna, in seguito a Santa Maria Maggiore dove ho celebrato la messa. A tutti auguro una buona festa».

Non vale fare i furbi

«Sapete chi è il primo di cui abbiamo certezza che sia entrato in paradiso? Un “poco di buono”: uno dei due che furono crocifissi con Gesù». Lo sottolinea il Santo Padre in occasione dell’Angelus. «Attenzione però. Non vale fare i furbi: rimandare continuamente un serio esame della propria vita, approfittando della pazienza del Signore. Gli uomini forse possiamo ingannarli, ma Dio no, Lui conosce il nostro cuore meglio di noi stessi. Approfittiamo del momento presente. Questo sì è il senso cristiano del “carpe diem“. Non godere la vita nell’attimo che fugge, no, questo è il senso mondano. Cogliere l’oggi per dire no al male e sì a Dio; aprirsi alla sua Grazia; smetterla finalmente di ripiegarsi su sé stessi trascinandosi nell’ipocrisia. Guardare in faccia la propria realtà» – dichiara il Pontefice – «riconoscere che non abbiamo amato Dio e il prossimo come dovevamo. Iniziare un cammino di conversione chiedendo prima di tutto perdono a Dio nel Sacramento della Riconciliazione, e poi riparare il male fatto agli altri. Questa, per noi, è la strada per diventare santi e immacolati. La bellezza incontaminata della nostra Madre è inimitabile, ma nello stesso tempo ci attira. Affidiamoci a lei, e diciamo una volta per sempre no al peccato e sì alla Grazia»

 

 

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