Nozze Nexi-Sia, nasce colosso. Aiuterà piano cashless Gruppo varrà 15 miliardi.

Milano, 05 Ottobre – Nexi e Sia convolano a nozze e danno vita a un campione nei pagamenti digitali con un valore in Borsa pari a 15 miliardi di euro, nella top ten dei maggiori titoli quotati a Piazza Affari, e una statura europea destinata a crescere ancora con altre acquisizioni in un settore in piena fase di consolidamento. Già oggi il colosso italiano è primo in Europa Continentale (quindi escluso il Regno Unito) per numero di esercenti serviti, circa 2 milioni, e di carte, 120 milioni, nonché per numero complessivo di transazioni annue processate pari ad oltre 21 miliardi. Grazie al ruolo chiave giocato da Cdp viene tenuto in mani italiane, evitando che sia preda di gruppi esteri, un asset considerato strategico per il Paese vista la transizione digitale in atto e alla luce del piano del governo per tagliare l’uso del contante e con esso in prospettiva anche l’evasione fiscale. Sarà Nexi, che in Piazza Affari capitalizza 10,9 miliardi dopo aver terminato in rialzo del 3,14% a 0,53 euro) , a incorporare Sia, valutata 4,6 miliardi come equity value, sulla base di un rapporto di concambio di 1,5761 azioni della prima per ogni azione della seconda, assicurando così agli attuali azionisti di Nexi il 70% della nuova entità e ai soci di Sia (essenzialmente Cdp) il restante 30%. Cassa depositivi e prestiti sarà così primo azionista del colosso dei pagamenti col 25%, seguita col 23% da Mercury, che raggruppa i fondi Bain Capital, Advent e Clessidra, e da Intesa Sanpaolo con il 7%. Tale assetto non impedirà alla nuova società di avere carattere da public company col 40% del capitale flottante sul mercato. La firma della fusione fra Nexi e Sia, per la nascita di un colosso con ricavi aggregati pari a 1,8 miliardi e un Ebitda pro forma di 1 miliardo nonché sinergie per circa 150 milioni all’ anno a regime, è prevista il prossimo dicembre al termine della due diligence avviata sulle due aziende alla luce del memorandum of understanding annunciato al termine della maratona dei Cda domenica sera. Per il closing, atteso entro l’estate del 2021, occorrerà il via libera dei regolatori e soprattutto dell’ antitrust Ue. La fusione tra Nexi e Sias «contribuirà alla transizione digitale in un ambito decisivo come quello dei pagamenti elettronici, garantendo più rapidità, sicurezza e trasparenza alle aziende grandi e piccole, agli istituti bancari, alla Pubblica amministrazione e ai cittadini, in sintonia con l’impegno del governo italiano per incentivare la transizione al cashless», ha sottolineato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, mentre il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha indicato che l’operazione «è strategica anche per la sua valenza di lotta all’evasione fiscale grazie all’uso di pagamenti digitali, uno degli obiettivi del Governo». Il ruolo di Cdp, in questa come in altre partite, è stata evidenziato dall’amministratore delegato della Cassa, Fabrizio Palermo: «tuteliamo e diamo opportunità di sviluppo ad asset strategici per l’Italia, così come puntiamo a fare con la recente iniziativa avviata con Borsa Italiana ed Euronext. Le sinergie generate da questo accordo creeranno valore per tutti gli azionisti e condurranno la nuova società, anche attraverso operazioni straordinarie, a ulteriori opportunità di consolidamento e crescita a livello internazionale». «L’entità aggregata sarà nelle migliori condizioni per valutare acquisizioni», ha affermato Paolo Bertoluzzo, l’amministratore delegato di Nexi destinato a mantenere lo stesso incarico nella nuova Paytech segnalando che «Avremo l’obbligo di guardare alle opportunità e di valutarle quando saranno a disposizione». E il primo passo potrebbe essere la danese Nets.

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