Norvegia: laburisti favoriti al voto, in gioco futuro petrolio

 

 

Oslo, 12 Settembre 2021 – Prima giornata di voto, seppur parziale, in Norvegia, che domani si recherà alle urne per il rinnovo dello Storting, il parlamento unicamerale. In cui siedono 169 deputati eletti con il sistema proporzionale.

I favoriti per i sondaggi

Salvo sorprese, il voto dovrebbe vedere la vittoria di una coalizionerossoverdecontro la destra uscente. Ma la composizione della maggioranza sarà determinante per chiarire il destino delle attività petrolifere del Paese. La Norvegia è il più grande produttore di greggio dell’Europa occidentale, che proprio sull’oro nero ha costruito le proprie fortune e quelle del più ricco fondo sovrano del Mondo. Dopo otto anni alla guida del ricco regno nordico, la 60enne conservatrice primo ministro conservatore Erna Solberg, a guardare i sondaggi, dovrà farsi da parte. A favore del 61enne laburista Jonas Gahr Store, già ministro nei Governi guidati da Jens Stoltenberg, suo mentore, e dei suoi alleati.

Quali forze comporranno l’esecutivo

I dubbi riguardano i contorni più precisi del futuro Governo e conseguentemente le sue politiche su questioni chiave. Gli ultimi sondaggi danno come vincitore il centro sinistra, ma non chiariscono il panorama post-elettorale: alcuni danno la maggioranza assoluta ai tre partiti (Laburisti, Sinistra socialista e Partito agrario di centro). Altri sostengono che sarà necessaro l’appoggio di altre forze: i comunisti di Rodt (“Rosso”) o degli ecologisti di Mdg, o anche di entrambi, il che complicherebbe negoziati che già si preannunciano lunghi e difficili.

Fine delle esplorazioni petrolifere?

Di fronte all’emergenza climatica, Mdg chiede la fine immediata dell’esplorazione petrolifera e la cessazione della produzione nel 2035, ultimatum rifiutato da Store che afferma di voler combattere il riscaldamento globale senza minacciare i posti di lavoro: «Chiudere un’industria come vogliono Rodt e i Verdi è come gettare le persone in mare e poi lanciare le ciambelle di salvataggio: è un gioco rischioso e una politica climatica arretrata». La giornata di voto è lunedì. Ma i seggi si sono aperti oggi nella capitale Oslo. Nella principale città petrolifera di Stavanger e nella città artica Bodo. Più di un terzo dell’elettorato ha, dunque, votato in anticipo.

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