Nigeria, liberate le 279 studentesse

 

 

Al Jazeera, 2 Marzo 2021 – Le ragazze, rapite venerdì scorso (26 febbraio) in Nigeria, sono state rilasciate.

L’annuncio

Ad annunciare la liberazione il governatore locale ad Al Jazeera, Bello Matawalle. Il quale precisa che non è stato pagato alcun riscatto, e che le studentesse rapite sono 279 e non 317 come detto nei giorni scorsi. «Oggi abbiamo ricevuto le ragazze che erano ostaggio da venerdì. Ho avviato un negoziato, che si è concluso positivamente. Non è stato pagato alcun riscatto, ho insistito perché non si desse nulla ai rapitori».

Le 279 studentesse adolescenti rapite venerdì scorso dal loro collegio a Jangebe, nel nord-est della Nigeria, si trovano attualmente nei locali del Governo di Zamfara. «Sono felice – ha affermato il governatore – «di annunciare che le ragazze sono state rilasciate. Sono appena arrivate al palazzo del Governo, e sono in buona salute».

Il falso rilascio

Già domenica scorsa, poco dopo l’appello del Papa per la loro liberazione, l’annuncio del rilascio delle studentesse. Purtroppo smentito qualche ora dopo dalle autorità. La liberazione però non trovava alcun riscontro. Anzi l’addetto ai rapporti con i media del governatore dello Stato Bello Matawalle, Yusuf Idris spiega «le ragazze sono ancora con i loro rapitori. In corso tutti gli sforzi per garantire il loro ritorno a casa». Lo riporta il sito Premium Times.

Il rapimento

Un attacco armato e il rapimento di circa 300 studentesse. La polizia e l’esercito hanno lanciato un’operazione congiunta per salvarle spiegando che a rapirle sono stati banditi armati. I quali all’una del mattino sono arrivati in auto alla Zamfara State High School e hanno fatto irruzione nei dormitori.

Gli appelli per la liberazione

Dall’Unicef a Save the Children, le ong in prima fila per i diritti dei bambini e dei giovani lanciano un appello ai rapitori affinché liberino le ragazze. “Save the Children è inorridita dalle notizie sul rapimento delle studentesse” e “chiede il loro immediato rilascio e che i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni”.

Il rappresentante dell’Unicef in Nigeria, Peter Hawkins, ha descritto l’attacco come una grave violazione dei diritti di tutti gli studenti coinvolti. “Siamo arrabbiati e rattristati per l’ennesimo attacco brutale contro gli studenti della Nigeria”, ha affermato precisando che questa esperienza potrebbe avere effetti duraturi sulla loro salute mentale e sul loro benessere.

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