Netanyahu presenta il piano sulla gestione di Gaza

 

Roma, 23 Febbraio 2024 – Per la prima volta dallo scoppio della guerra in Medio Oriente il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato al gabinetto di Sicurezza il suo piano sulla gestione di Gaza una volta terminato il conflitto, incentrato sull’istituzione di funzionari locali “che” – come riportato dal documento presentato e diffuso dai media locali – “non sono legati a Paesi che supportano il terrorismo“.

Il piano

Tra i punti nevralgici del piano di Netanyahu c’è anche la chiusura definitiva dell’UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East), l’agenzia delle Nazioni Unite finita al centro di uno scandalo a causa di alcune accuse nei confronti di alcuni funzionari ritenuti vicini ad Hamas, e di sostituirla con organizzazioni umanitarie internazionali responsabili” specifica il testo. Altri punti fondamentali riguardano la continuazione del conflitto fino alla disfatta totale, Capitale compresa, delle strutture e del Governo di Hamas e della Jihad islamica, nessuna pressione sul riconoscimento di uno Stato palestinese e l’ampliamento in Cisgiordania degli insediamenti. Stabilita anche la liberazione di tutti gli ostaggi nelle mani del gruppo terroristico.

Hamas non è il popolo palestinese

Il presidente Usa Joe Biden che ieri ha incontrato la vedova e la figlia di Alexei Navalny, l’oppositore russo morto in circostanze sospette, ha postato su X un messaggio con cui invita le autorità israeliane a ricordare che “la maggioranza del popolo palestinese non è affiliata ad Hamas e Hamas non lo rappresenta. Anche loro in realtà stanno soffrendo” – specifica Biden – “a causa del terrorismo. Dobbiamo essere chiari su questo”. Contestualmente gli Houthi hanno reso noto di aver messo al bando le navi di Usa, Israele e Gran Bretagna dal Mar Rosso.

Nuovo attacco contro Jenin

In Cisgiordania invece la Città di Jenin ha subito un nuovo attacco con droni che ha portato alla morte di un agente della Jihad islamica che, come si apprestava a compiere un atto terroristico. A darne conferma lo Shin Bet, agenzia di sicurezza israeliana e l’Idf.

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