Nato, i no all’ingresso di Svezia e Finlandia

 

 

Roma, 16 Maggio 2022 – La Nato apre le porte a Finlandia e Svezia ma non tutti approvano la decisione.

La reazione della Russia

«I due Paesi scandinavi sono pronti a porre fine dopo 70 anni al modello di neutralità. L’ammissione è un errore con conseguenze di vasta portata», ha dichiarato il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, riportato dall’agenzia Interfax. «Non dovrebbero farsi illusioni sul fatto che semplicemente “sopporteremo” anche questo, così come sembrano credere Bruxelles, Washington e altre capitali della Nato».

«Il livello generale di tensione militare aumenterà e ci sarà meno “prevedibilità” in quest’area. È un peccato che il buon senso sia sacrificato ad alcune idee campate per aria su ciò che dovrebbe essere fatto nella situazione attuale», ha affermato Ryabkov ai giornalisti. Dunque, l’ingresso nella Nato di Finlandia e Svezia rappresenta «un altro grave errore con gravi conseguenze. Dimostra il livello di coloro che oggi prendono decisioni politiche nei rispettivi Paesi. Guardiamo alla situazione globale nel suo insieme. La situazione, ovviamente, sta cambiando radicalmente alla luce di ciò che sta accadendo. Per noi è assolutamente evidente che la sicurezza della Svezia, come quella della Finlandia, non sarà rafforzata a seguito di questa decisione. Il modo in cui garantiremo la nostra sicurezza dipenderà dalle conseguenze pratiche della prevista ammissione».

La reazione di Erdogan

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto no a Svezia e Finlandia nella Nato. La Turchia non vede di buon occhio l’ingresso dei due Paesi scandinavi nell’Alleanza atlantica.

In pratica, il messaggio di Erdogan è: se ne potrà riparlare in futuro, ma di certo non ora. Anche perché con la procedura di accesso all’Alleanza basata sull’unanimità, basterebbe il solo veto di Ankara a bloccare le richieste provenienti da Stoccolma e Helsinki. Un cambio di rotta rispetto alle politiche del passato, quando Ankara si è sempre mostrata aperta e favorevole ad allargare i confini della Nato.

Il vero obiettivo è mantenere attivo il canale di dialogo con Mosca e vivi i fili del negoziato faticosamente aperti dalla Turchia tra Russia e Ucraina. L’ingresso dei due Paesi sarebbe un ulteriore guanto di sfida al presidente russo Vladimir Putin. Circostanza che il leader turco vuole evitare, deciso a mediare nella crisi in corso attraverso un’azione diplomatica che ha riportato la Turchia al centro della Nato e permesso a Erdogan di guadagnare centralità e credibilità.

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