Nagorno-Karabakh l’Onu chiede la fine delle ostilità

 

 

Roma, 20 Settembre 2023 – L’Onu «chiede con forza la fine delle ostilità nel Nagorno – Karabakh e una de-escalation nell’osservanza rigorosa del cessate il fuoco del 2023 e dei principi del diritto internazionale umanitario». Sono queste le parole del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres impegnato in questi giorni nella 78ª assemblea generale delle Nazioni Unite e riportate dal suo portavoce Stéphane Dujarric, il quale ha sottolineato la preoccupazione costante da parte dell’Organizzazione per l’utilizzo della forza militare nella Regione e per il gran numero di vittime, anche tra i civili.

Guterres: «Facilitare il compito degli aiuti umanitari»

Guterres inoltre si dice preoccupato per i recenti sviluppi drammatici che seguono una consegna di aiuti umanitari giunta nella Regione il 18 settembre e richiede a gran voce «che gli attori umanitari possano intervenire facilmente per soccorrere la popolazione che ne ha bisogno, chiedendo alle parti di impegnarsi attivamente per garantire una pace a lungo termine della Regione.

Ieri alcuni manifestanti hanno tentato di irrompere nel palazzo del Governo armeno sfondando il cordone di sicurezza della polizia che è ricorsa all’uso dei lacrimogeni. Chieste a gran voce le dimissioni del primo ministro Nikol Vovayi Pashinyan per non aver saputo gestire il conflitto.

Aliyav: «Pronti a interrompere le misure antiterrorismo»

Ilham Aliyev, presidente dell’Azerbaigian, nel corso di una conversazione telefonica con il segretario americano Antony Blinken avrebbe affermato, in merito al conflitto Nagorno – Karabakh, che Baku «è pronta a interrompere le misure antiterrorismo qualora l’esercito armeno deponga le armi». Intanto  il ministero della Difesa azerbaigiano, in una nota, conferma che le attività antiterroristiche avanzano, “le unità dell’esercito dell’Azerbaigian hanno neutralizzato posizioni di combattimento, veicoli militari, lanciatori di artiglieria e di missili antiaerei, stazioni radioelettroniche e altri mezzi militari appartenenti a formazioni delle forze armate armene”.

Mosca chiede lo stop del conflitto

Anche la Russia, tramite il suo ministero degli Esteri richiede la fine delle ostilità nel Nagorno-Karabakh e, come confermato dall’agenzia di stampa Tass e pubblicata sul sito dello stesso ministero, invitano “le parti in conflitto a fermare immediatamente lo spargimento di sangue e prevenire le vittime tra la popolazione civile”.

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