Myanmar, grazia per Aung San Suu Kyi

 

 

Naypyidaw, 1 Agosto 2023 – Buone notizie dal Myanmar per la leader birmana simbolo della lotta contro le dittature Daw Aung San Suu Kyi a cui le autorità, dopo il trasferimento dal carcere presso un edificio governativo, hanno concesso la grazia, come confermato dai media locali. Suu Kyi secondo alcune fonti avrebbe anche incontrato il presidente della Camera bassa, Ti Khun Myat, e potrebbe vedere un diplomatico cinese in visita nel Paese.

La grazia

Premio Nobel per la Pace da sempre attiva nella difesa dei diritti umani e leader della Lega nazionale per la Democrazia, detenuta dal colpo di Stato del 2021, quando l’esercito ha preso il controllo del Paese, ha ricevuto la grazia in seguito a un’amnistia in occasione della Quaresima buddista insieme ad altri 7.000 detenuti. “Il presidente del Consiglio di amministrazione dello Stato perdona Aung San Suu Kyi, condannata dai tribunali competenti” si legge nel comunicato diffuso dalle autorità. La grazia riguarda cinque delle 19 condanne a suo carico e non è chiaro per il momento se porterà al suo rilascio.

Rimangono incerte le notizie sul suo stato di salute. Per mesi si sono susseguite speculazioni in merito a una presunta malattia, ma l’esercito ha sempre prontamente negato e il ministro degli Esteri thailandese Don Pramudwinai, che l’ha incontrata recentemente, ha affermato che “il premio Nobel per la pace sta bene”.

Sciolta la Lega nazionale per la Democrazia

Lo scorso 23 Marzo la giunta militare aveva sciolto il partito Aung San Suu Kyi, la Lega nazionale per la Democrazia, simbolo del desiderio dei birmani di opporsi a un regime che domina il Paese dagli anni Sessanta, e altri movimenti politici minori. La notizia era giunta in tarda serata una volta scaduto il termine per registrarsi in vista delle elezioni promesse, ma non ancora fisate dal generale Min Aung Hlaing.

Le accuse

La giunta militare, dopo il golpe, aveva condannato Aung San Suu Kyi a 33 anni di reclusione per alcuni reati tra cui corruzione, possesso illegale di walkie talkie e per aver violato alcune restrizioni durante la pandemia da Coronavirus. Intanto l’esercito che ormai è fortemente contrastato dal popolo, contrario al colpo di Stato, tenta inutilmente di guadagnare assenzo con atti simbolici come ad esempio la costruzione di un Buddha gigante. In Myanmar infatti le guerre civili non si sono mai placate da quando la giunta militare ha preso il potere.

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