Migranti, la Grecia indice lutto nazionale

 

 

Atene, 15 Giugno 2023 – La Grecia ha deciso di proclamare tre giorni di lutto nazionale per i circa 79 i migranti che hanno perso la vita in seguito al naufragio avvenuto a sud-ovest della penisola del Peloponneso, di un peschereccio carico di centinaia di persone salpato da Tobruch in Libia e diretto in Italia. Al momento continuano ininterrotte le ricerche dei dispersi. A darne l’annuncio Il primo ministro ad interim della Grecia, Ioannis Sarmas.

Allarme martedì

Il primo a individuare l’imbarcazione e lanciare l’allarme è stato un aereo dell’agenzia europea Frontex, che ha avvisato le autorità competenti, le quali, dalle ricostruzioni, risulta si siano limitate a lanciare bottigliette d’acqua perché “nessuno ha chiesto aiuto, volevano raggiungere l’Italia”, dichiarazioni smentite da Alarm phone. L’intervento della guardia costiera e di due navi pattuglia elleniche, avviene solo in tarda notte, quando il peschereccio Adriana si ribalta, probabilmente per un guasto al motore o per l’eccessivo numero di persone a bordo.

Impegnate nelle ricerche anche una fregata della marina greca, sette imbarcazioni che si trovavano in zona, un elicottero della marina e un drone. Stando ai primi resoconti, nessuno dei migranti a bordo indossava il giubbotto di salvataggio.

Nikas: «Il numero potrebbe salire»

Panagiotis Nikas, governatore della Regione del Peloponneso al sito Kathimerin ha dichiarato che data la situazione «temiamo che purtroppo il numero dei morti salirà di molto» spiegando che hanno avviato «il noleggio di camion appositi per una corretta gestione dei corpi dato che l’ospedale di Kalamata non è preparato a fronteggiare l’emergenza». Allestita a Kalamata un’area di accoglienza per i sopravvissuti.

La reazione dell’Ue

Immediate le reazioni dei vertici europei che esprimono il loro cordoglio per la vicenda. «Profondamente addolorata e preoccupata per il numero di persone scomparse» dichiara la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, sottolineando la necessità di lavorare congiuntamente per «prevenire queste tragedie». Per Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, questo è «un promemoria straziante del fatto che dobbiamo porre fine al business senza scrupoli dei trafficanti» aggiungendo che questo sarà uno dei temi che i leader dell’Ue affronteranno al vertice di giugno.

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