Marocco, oltre 2.000 vittime

Roma, 10 Settembre 2023 – Sono oltre 2.000 le persone uccise dal disastro che ha devastato i villaggi sulle montagne fuori Marrakech. Gli ultimi dati del ministero dell’Interno in Marocco parlano di 2.012 morti, con 2.059 feriti, di cui 1.404 in condizioni critiche. È stato il terremoto più mortale del Marocco dal 1960, quando si stima che abbia ucciso almeno 12.000 persone, secondo l’U.S. Geological Survey. Il maggior numero di morti è stato segnalato nella provincia di Al-Haouz, area dell’epicentro, secondo dati ufficiali.

Il re del Marocco, Mohammed VI, ha chiesto alle autorità e ai cittadini di pregare in tutte le moschee del Regno per la misericordia delle anime delle vittime del terremoto che ha colpito il Paese. Mohammed VI ha poi ringraziato i molti Paesi amici che hanno espresso solidarietà al popolo marocchino in questa circostanza, molti dei quali hanno anche annunciato la volontà di fornire assistenza in queste circostanze eccezionali.

Famiglia italiana ancora bloccata

Le ruspe stanno lavorando intensamente ma a 8 chilometri da qui la frana è grande. Stanno facendo il possibile, ma il lavoro è lungo”, fanno sapere i turisti italiani, moglie, marito e figlio 15enne, bloccati sul passo montano del Tizi n’ Test.

Le strade sulle montagne dell’Atlante, vicino all’epicentro del sisma, sono intasate di traffico con i soccorritori che cercano di raggiungere le zone più colpite e le ambulanze che viaggiano nella direzione opposta trasportando i feriti. Le famiglie sono riunite all’aperto, ai lati delle strade. Il villaggio di Moulay Brahim, destinazione popolare tra i turisti per la sua vicinanza a Marrakech, è un cumulo di macerie.

Danni al patrimonio artistico

La moschea di Tinmel, uno dei capolavori dell’arte sacra marocchina del Dodicesimo secolo è ormai un cumulo di macerie. Testimonianza dello splendore almohade, nel pieno delle montagne dell’Atlante, era tappa obbligata per i cultori di arte in viaggio tra Marrakech e Taroudant. Più volte restaurata, ha attirato l’interesse dell’Unesco, ma non è mai stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità.

Bisogna programmare subito anche la fase che prevede la ricostruzione delle scuole e dei beni culturali colpiti dal sisma”, ha scritto Eric Falt, direttore regionale dell’Ufficio Unesco per il Maghreb, in un comunicato. Facendo una prima valutazione dei danni, l’Unesco ha espresso “il desiderio di comprendere meglio l’impatto del disastro. Abbiamo notato crepe significative sul minareto della Koutoubia, la struttura più emblematica, ma anche la distruzione quasi completa del minareto della moschea Kharbouch sulla piazza Jama El Fnaa. Anche le mura della Città sono state danneggiate in più punti. Il quartiere ovviamente più colpito però è il Mellah (ex quartiere ebraico)”.

Onu, oltre 300 mila persone hanno bisogno di aiuto

Più di 300.000 persone a Marrakech e nei dintorni hanno bisogno di aiuto, afferma l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha). Sottolineando che “sta monitorando attentamente la situazione ed è pronto a fornire supporto”. In precedenza l’Onu si è detta pronta ad “assistere il Governo del Marocco nei suoi sforzi per aiutare la popolazione colpita”.

 

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