Manovra, solo un anno di sgravio con due figli

 

 

Roma, 4 Novembre 2023 – Scende da tre anni a un anno il periodo di decontribuzione per le mamme lavoratrici con due figli previsto nella Manovra. Una errata corrige inviata dal Governo in Senato cambia, infatti, il comma 2 dell’articolo 37 della manovra prevedendo che lo sgravio contributivo (al 100% fino a 3mila euro e fino al decimo anno di età del figlio più piccolo) per le mamme con due figli sia solo fino al 31 dicembre 2024 e non fino al 2026. Resta invece triennale quello previsto per le mamme dipendenti a tempo indeterminato con tre figli fino al 18esimo anno di età del minore.

Natalità

Sono diverse le misure inserite nella Legge di Bilancio con l’obiettivo di supportare la natalità in Italia. Secondo dati Istat, nel 2022 i nuovi nati sono stati 393mila. È la prima volta che si scende sotto soglia 400mila. Il calo rispetto al 2021 è dell’1,7%

La ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Eugenia Maria Roccella sul tema ha affermato che: «Le donne vorrebbero avere due figli, ma non li fanno perché non ci sono le condizioni. Adesso», ha aggiunto, «guardando alla Manovra, le misure per aiutarle a farlo ci sono».

Si prevede che le madri lavoratrici non debbano versare i contributi previdenziali che sono sempre stati a loro carico: Ivs (invalidità, vecchiaia, superstiti) per il privato e Fap per il pubblico. Si parla di circa il 9,19%, che verrà coperto dallo Stato. A questo si aggiunge il 33% circa dei contributi da versare, di cui oltre un terzo è a carico di chi lavora, che le mamme lavoratrici, che hanno più di due figli, non vedranno decurtata dalla loro busta paga.

Asili nido

Nella Manovra si parla anche dell’aumento del bonus per pagare le rette degli asili nido (pubblici e privati), destinato però solamente ai secondi figli nati dal 2024 in poi e ai nuclei con già un minore al di sotto dei 10 anni e un tetto Isee di 40mila euro.  La Roccella ha sottolineato come in effetti, in questi casi, l’asilo nido sostanzialmente diventi gratis: «Non lo abbiamo potuto scrivere nella norma perché non si parla soltanto di pubblico. È evidente che se si fosse scritto gratuito, anche se voglio mandare mio figlio a un asilo costosissimo, in teoria poi lo Stato me lo deve pagare».

Deduzione al 130%

Per il 2024 viene introdotta una deduzione per i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato pari al 120%. Per le aziende che stabilizzano donne lavoratrici con almeno due figli minori (oltre che giovani sotto i 30 anni; persone con disabilità ed ex percettori del reddito di cittadinanza) la deduzione sale al 130%.

E ancora, tra le misure a supporto della genitorialità, c’è anche l’aumento all’80% della retribuzione di uno dei nove mesi di congedo parentale.

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