Le conseguenze per l’Italia dalla guerra tra Ucraina e Russia

 

 

Roma, 14 Febbraio 2022 – In caso di guerra tra Russia e Ucraina l’Italia sarà tra i Paesi con maggiori conseguenze. Primo fra tutti il gas. Dagli analisti finanziari Usa arrivano allarmi sui prezzi: petrolio a 100 dollari e tonfo nei mercati. Ci sarebbero ricadute sui costi delle materie prime già aumentati con il caro bollette della fine del 2021.

Energia

Il primo fronte è quello dell’energia. Nei giorni scorsi l’Istituto per gli studi di Politica internazionale ha pubblicato una mappa che riepiloga i Paesi maggiormente esposti a una crisi del gas dalla Russia. A gennaio le forniture di Mosca verso l’Europa si sono ridotte del 40% rispetto alle attese. Soltanto negli ultimi giorni il flusso è ripreso. Il 50% delle importazioni extra-europee verso l’Ue arrivano proprio dalla Russia.

L’Istituto spiega a La Stampa che: “L’indice di vulnerabilità varia da un minimo di 0 (Svezia) a un massimo di 31 (Ungheria). Su questa scala, l’Italia fa segnare un sostanziale 19. Seconda tra i grandi Paesi Ue è la Germania, che fa segnare un valore di 12, comunque piuttosto elevato. Al contrario per la Francia, che si affida molto al nucleare e alle importazioni di Gnl, l’indice crolla a un valore di 3″. E l’accelerazione sull’estrazione del gas auspicata dal Governo italiano e cominciata con la nuova mappa degli impianti non può arrivare in tempo. Perché ci vogliono tempi tecnici che non possono essere in alcun modo accelerati. Per questo ci vogliono soluzioni più rapide. Che però possono essere messe in campo soltanto dalla politica, che deve trovare un accordo per evitare lo stop o la riduzione degli approvvigionamenti.

Grano e mais

Nel frattempo il pericolo crescente per l’invasione russa dell’Ucraina fa volare le quotazioni internazionali di grano per il pane e mais per l’alimentazione animale che fanno registrare rispettivamente un balzo del 4,5% e del 5% in una sola settimana. Un’analisi della Coldiretti sulla chiusura settimanale del mercato della borsa merci di Chicago dice che il conflitto può danneggiare le infrastrutture e bloccare le spedizioni dai porti del Mar Nero con un crollo delle disponibilità sui mercati mondiali e il rischio concreto di carestie e tensioni sociali. Quello di Chicago rappresenta il punto di riferimento mondiale delle materie prime agricole che si collocano su valori massimi del decennio.

Ciò accade perché l’Ucraina ha un ruolo importante anche nell’agricoltura. Si tratta di una produzione di circa 36 milioni di tonnellate di mais per l’alimentazione animale (5° posto nel mondo) e 25 milioni di tonnellate di grano tenero per la produzione del pane (7° posto al mondo). Infatti il Paese si colloca al terzo posto come esportatore di grano a livello mondiale mentre la Russia al primo. Quindi insieme garantiscono circa 1/3 del commercio mondiale. Una emergenza globale che riguarda direttamente l’Italia che è un Paese deficitario e importatore addirittura del 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti.

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