Italia in prima fila per la Luna

 

Roma, 9 Dicembre 2023 – L’Italia si dà da fare per la nuova corsa alla Luna con le sue capacità di ricerca e con le imprese. Dall’estrazione dell’ossigeno fino alla necessità di risolvere gli imprevisti più impensabili, passando dalla costruzione di un osservatorio scientifico e di una vera e propria base lunare. L’obiettivo comune è realizzare un avamposto umano stabile e i progetti per realizzarlo sono stati il tema della seconda giornata del New Space Economy European Expoforum, l’evento di riferimento nel settore dell’economia spaziale organizzato a Roma.

Immacolata Donnarumma dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) ha affermato che «La Luna è il prossimo grande obiettivo spaziale a cui si sta puntando con progetti internazionali molto ambiziosi e che vede un’importante partecipazione italiana». Pietra miliare sarà il Lunar Gateway, la stazione spaziale in orbita attorno al nostro satellite per ospitare astronauti e della quale due moduli sono in fase di realizzazione in Italia, negli stabilimenti di Thales Alenia Space, accordo tra Thales (67%) e Leonardo (33%).

«Raccogliere questa sfida ci sta permettendo di superare limiti tecnologici e scientifici, portando a nuove scoperte e allo sviluppo di nuove capacità, di cui beneficeremo nella vita di tutti i giorni», ha affermato il pilota sperimentatore dell’Aeronautica militare e membro della riserva astronauti e astronaute dell’Agenzia spaziale europea, Andrea Patassa.

La Luna come luogo privilegiato per le ricerche

La Luna offre infatti moltissime opportunità e sfide tecnologiche, come quella di realizzare sul satellite un osservatorio spaziale polifunzionale. Questo è l’obiettivo di Earth Moon Mars, il progetto che ha come capofila l’Istituto nazionale di Astrofisica, con la partecipazione dell’Asi e del Consiglio nazionale delle ricerche grazie ai fondi Pnrr per favorire l’uso della Luna come luogo privilegiato per studiare l’Universo e anche per facilitare i programmi di esplorazione umana, sia della Terra che più avanti di Marte. Necessario aggiornare il grande radiotelescopio Sardinia Radio Telescope, rendendolo adatto anche alle comunicazioni, realizzare poi una serie di strumentazioni complementari e infine costruire sulla Luna un vero e proprio osservatorio modulare, da far crescere nel tempo.

La nuova corsa alla Luna comporta anche la necessita di vincere alcune sfide complesse, come la capacità di estrarre risorse direttamente in situ in modo tale che non debbano essere inviate dalla Terra. Una di queste consiste nell’estrarre l’ossigeno direttamente dalla regolite lunare: un progetto ambizioso, sperimentale e tutto italiano, nato dalla collaborazione tra Asi e Politecnico di Milano che va sotto il nome di Oracle. Un piano innovativo che dovrà adesso essere testato sulla Luna e per questo l’Asi ha avviato un’indagine di mercato per identificare i soggetti industriali che possano realizzare il dimostratore, il tutto con un budget non superiore a 11 milioni di euro e una durata massima di 48 mesi.

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