Italia, il Greco sollecita di nuovo sulla giustizia

 

 

Strasburgo, 3 Giugno 2022 – “L’Italia deve introdurre regole per limitare il passaggio dei magistrati in politica e viceversa“. Questa la sollecitazione giunta da Greco, l’organo anti-corruzione del Consiglio d’Europa in occasione della presentazione del suo rapporto annuale. Nel documento si osserva anche che l’Italia “ha fatto progressi lenti sul fronte della prevenzione della corruzione tra i parlamentari”.

Sulla cosiddetta questione delle “porte girevoli” tra magistratura e politica Greco sollecita le autorità italiane a prendere iniziative per affrontare una questione sollevata ripetutamente già da alcuni anni.

L’altro dossier a cui Strasburgo chiede di mettere mano è quello dell’adozione di un codice di condotta alla Camera e al Senato. «La questione delle porte girevoli tra magistratura e politica è un tema al centro del dibattito pubblico in Italia. Secondo gli standard del Greco non è possibile che un magistrato possa essere per esempio sindaco», ha spiegato il presidente dell’organismo del Consiglio d’Europa, Marin Mrcela.

E in effetti la riforma dell’ordinamento giudiziario approvata dalla Camera alla fine d’aprile, e che ora deve passare al vaglio del Senato, contiene una serie di limiti che vanno nel senso di quanto richiesto dall’organo del Consiglio d’Europa fin dal gennaio del 2017. Mentre non si è invece voluto pronunciare sull’eventuale abrogazione della legge Severino attraverso il referendum del 12 giugno. Per quanto riguarda poi la lotta alla corruzione nella politica, e in particolare nel Parlamento, aggiunge Mrcela, l’Italia dovrebbe «introdurre in entrambe le Camere un codice di condotta formalizzato».

L’Italia al di sopra della media

Nel rapporto annuale pubblicato, che si basa sull’ultima valutazione avvenuta l’anno scorso, l’Italia non aveva ancora messo in atto pienamente nessuna delle sei raccomandazioni ricevute dal Greco ormai 5 anni fa. I dati indicano che l’83,3% è stato parzialmente fatto, mentre nulla si è mosso per il 16,7% delle raccomandazioni. Percentuali che pongono comunque l’Italia al di sopra della media. A livello dei 46 Stati membri del Consiglio d’Europa la percentuale di raccomandazioni totalmente soddisfatte è infatti risultata del 35,85%. Mentre quella delle indicazioni solo parzialmente messe in atto è stata pari al 42,26%.

Inoltre, alla fine del 2021, tra gli Stati membri solo sei avevano implementato il 100% delle raccomandazioni: Albania, Bulgaria, Finlandia, Islanda, Norvegia e Regno Unito.

Corruzione

I Governi europei devono aumentare la trasparenza e la rendicontazione sulle attività di lobbying. Ciò per garantire che i cittadini sappiano chi cerca d’influenzare le decisioni politiche in modo da ridurre il rischio di corruzione”.

Marin Mrcela sostiene: «Negli ultimi tempi gli scandali messi in luce regolarmente dai media hanno messo alla prova, in alcuni casi duramente, la fiducia che i cittadini ripongono nelle istituzioni. Hanno il diritto di sapere chi influenza le decisioni politiche. L’accesso a questo tipo d’informazione deve essere semplice e veloce. I Governi devono adottare regole dettagliate per prevenire i rischi di corruzione».

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