Invio di dati falsi all’Iss, arresti nella sanità siciliana

 

 

Roma, 30 Marzo 2021 – “Disegno politico scellerato“. Così il gip di Trapani spiega l’inchiesta che ha portato ai domiciliari una dirigente e due collaboratori dell’Osservatorio epidemiologico della Sicilia (Dasoe). Le accuse riguardano l’invio di dati falsi all’Iss (Istituto Superiore di Sanità) sul Covid-19.

Falso materiale e ideologico

Avrebbero alterato i dati sulla pandemia modificando il numero dei positivi e dei tamponi e a volte anche quello dei decessi diretti all’Iss. Ai domiciliari sono finiti la dirigente generale del Dasoe Maria Letizia Di Liberti, il funzionario della Regione Salvatore Cusimano e il dipendente di una società che si occupa della gestione informatica dei dati dell’assessorato Emilio Madonia. Oltre ai tre ai domiciliari sarebbero indagati, per l’invio di dati falsi all’Iss, il vice capo di gabinetto dell’assessorato Ferdinando Croce e il dirigente Mario Palermo.

Nell’inchiesta è indagato anche l’assessore regionale alla Sanità della Sicilia Ruggero Razza. Notificatogli un invito a comparire con avviso di garanzia con l’accusa di falsità materiale e ideologica.

“Sembra estraneo il presidente Musumeci che pare tratto in inganno dalle false informazioni fornite”, scrive il Gip.

La scoperta

L’inchiesta nasce dalla scoperta che in un laboratorio di Alcamo (Tp), da qui la competenza della Procura di Trapani, erano stati forniti dati falsati su decine di tamponi. I Pm hanno avviato accertamenti che sono arrivati all’Assessorato regionale. Diverse intercettazioni confermerebbero l’alterazione dei dati inviati all’Iss.

Dal mese di novembre sarebbero circa 40 gli episodi di falso documentati dagli investigatori dell’Arma, l’ultimo dei quali risalirebbe al 19 marzo 2021. Effettuate perquisizioni domiciliari nei confronti di altri sette indagati alla ricerca di materiale informatico e documenti utili alle indagini. Infine sono state acquisite email e dati presso i server dell’assessorato Regionale alla Salute e Dipartimento.

Intercettazioni telefoniche

L’assessore regionale alla Sanità siciliana Ruggero Razza, non sapendo di essere intercettato, parla con la dirigente regionale Letizia Di Liberti dei dati sulla pandemia comunicati all’Iss. «Letizia è inutile che facciamo stare in piedi sacchi vuoti (…) c’è stata una gravissima sottovalutazione e il dato finale di questa sottovalutazione di questa gravissima sottovalutazione è scritto in quegli indicatori. Poi secondo me sono sbagliati perché mettono sullo stesso piano indicazioni diverse, però come avrai visto ci sono dei dati dove noi comunichiamo zero! (…) E chissà da quanto!»

Entrambi sono coinvolti nell’inchiesta sui dati falsi forniti all’Istituto di Sanità. L’intercettazione, del novembre scorso, effettuata dopo la decisione del Governo di mettere la Sicilia in zona arancione.

Razza, inoltre, facendo riferimento agli indicatori alla base del calcolo dell’indice RT, dice alla dirigente di aver constatato anche il mancato allineamento dei dati contenuti nelle piattaforme della Protezione Civile con quelli dell’Iss.

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