Intesa tra i Paesi Ue sul taglio del gas in caso di emergenza

 

 

Bruxelles, 26 Luglio 2022 – I Paesi membri dell’Unione europea, fatta eccezione per l’Ungheria, hanno raggiunto un accordo politico, in Consiglio Affari Energia, riguardo al piano di emergenza sul gas. La misura, al fine di ritenersi efficace, aveva bisogno della maggioranza qualificata. Si prevede che il taglio dei consumi possa scendere fino al 15%. Dal primo di agosto fino al 31 di marzo prossimo i Paesi membri hanno la possibilità di attuare il provvedimento in modo volontario. Mentre l’obbligatorietà scatterebbe quando il Consiglio (a maggioranza qualificata) si trovasse nella necessità di decretare lo stato di allerta, su impulso della Commissione Ue o di almeno cinque Stati membri.

Si tratta di una soluzione concepita per rispondere ad un taglio eventuale delle forniture di gas da parte di Mosca. Il ministro per la Transizione Energetica, Roberto Cingolani, ha affermato che con le modifiche approvate alla proposta precedente, «alla fine per l’Italia si tratterà di un risparmio di gas del 7%, che è la percentuale che avevamo già previsto nel nostro piano». Il ministro ha evidenziato anche che, «entro l’inizio dell’inverno saremo quasi indipendenti dalle forniture russe. Entro l’anno prossimo la situazione sarà piuttosto sicura, senza grandi dipendenze dalla Russia. Anzi, senza alcuna dipendenza dalla Russia».

Ursula von der Leyen: «Accordo raggiunto a tempo di record»

La presidente della Commissione Ue ha commentato in modo favorevole il conseguimento di un accordo politico tra i Paesi membri. In quanto, oramai da mesi, la Russia cerca di utilizzare le proprie forniture di gas in maniera ricattatoria. La von der Leyen ha fatto sapere che l’intesa, «garantirà una riduzione ordinata e coordinata del consumo di gas in tutta l’Ue per prepararsi al prossimo inverno. Integra tutte le altre azioni intraprese fino ad oggi nel contesto di REPowerEU, soprattutto per diversificare le fonti di approvvigionamento di gas, accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili e diventare più efficienti dal punto di vista energetico».

Le deroghe ammesse nell’intesa

L’accordo riporta le seguenti deroghe: «Gli Stati membri possono limitare la riduzione obbligatoria della domanda di 8 punti percentuali. A patto di dimostrare che la loro interconnessione con altri Stati membri, in capacità tecnica di esportazione continua, rispetto al loro consumo annuale di gas nel 2021, sia inferiore al 50%. E la capacità sugli interconnettori verso altri Stati membri sia stata effettivamente utilizzata per il trasporto di gas a un livello di almeno il 90% per almeno un mese prima della notifica della deroga. A meno che i Paesi membri non dimostrino che non c’era domanda e la capacità è massimizzata. E i loro impianti nazionali di GNL sono commercialmente e tecnicamente pronti. E reindirizzare il gas verso altri Stati membri fino ai volumi richiesti dal mercato».

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