Heineken in perdita dopo la vendita delle attività in Russia

 

 

Milano, 25 Agosto 2023 – Heineken, una delle aziende di birra più note al Mondo ha ufficialmente concluso la sua uscita dal mercato in Russia cedendo le proprie attività al gruppo Arnest, azienda leader nel settore della cosmesi e degli articoli per la casa. La notizia arriva dopo che l’azienda, nel marzo 2022 aveva promesso di non essere più presente nel Paese in seguito all’invasione dell’Ucraina. Una decisione rivelatasi più complessa del previsto.

Un “caro” accordo da un euro

Nonostante la trattativa si sia conclusa per un valore simbolico di un euro, la perdita che ha subito Heineken, proprietaria di marchi come Tiger, Sol e Birra Moretti, ammonta a una cifra superiore al 300 milioni di euro. Nell’ambito dell’accordo, Arnest dovrà rimborsare alla casa madre 100 milioni di euro, dovuti dalla filiale russa di Heineken. Come confermato dalla stessa Heineken Arnest si impegna inoltre a mantenere lo stesso personale, almeno per i prossimi tre anni.

A nessun altro marchio internazionale verrà concessa la licenza in Russia, oltre a Gösser ed Edelweiss, entrambe birre austriache, e Krusovice, un brand ceco. Heineken ha fatto sapere che consentire a tali marchi di continuare a essere venduti era un requisito per garantire l’approvazione della transazione. La licenza per i brand sarà valida per i prossimi tre anni e consentirà l’utilizzo dei nomi solo in cirilico.

Gli ostacoli imposti dalla Russia

Mosca ha cercato di mettere non pochi bastoni tra le ruote alle società internazionali intenzionate ad abbandonare il Paese, approvando nel mese di aprile un decreto che permette allo Stato di assumere in via temporanea, il controllo dei beni di aziende o di individui provenienti dagli Statiostili”, come già successo all’azienda danese produttrice di birra Carlsberg e all’azienda alimentare francese Danone.

Van den Brink: «Missione compiuta»

«Abbiamo ultimato l’uscita dalla Russia» commenta Dolf van den Brink, Ceo di Heineken, aggiungendo che «i recenti sviluppi dimostrano le significative sfide affrontate dalle aziende manifatturiere che escono dalla Russia», sottolineando che la transizione anche se ha richiesto più tempo del previsto, garantisce il sostentamento dei dipendenti e permette di uscire dal Paese responsabilmente.

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