Roma 5 dicembre 2022 – Secondo alcune fonti sono in aumento gli attacchi hacker di tipo Ddos (Distributed Denial of Service) effettuati ai danni di soggetti istituzionali italiani. A renderlo noto il Csirt, team dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale il quale precisa che al momento gli attacchi “non hanno intaccato l’integrità e la confidenzialità delle informazioni e dei sistemi interessati”. Affermando però la necessità di mantenere un livello di attenzione elevato verificando e aumentando le difese, in previsione di un aumento di attacchi di questo tipo nei prossimi mesi.
La vittima
L’attacco informatico ha colpito il ministero delle Politiche agricole, ma senza causare danni eccessivi al sistema. Come affermato dal Csirt, hanno individuato prontamente la minaccia e l’organismo “ha adottato prontamente tecniche di segregazione geografica dinamica del traffico per scoraggiare gli attaccanti”.
Nel mese di marzo Trenitalia e Rfi misero offline i propri siti per evitare che l’attacco informatico provocasse danni peggiori. Uno molto simile a quello che colpì anche la Regione Lazio.
I responsabili
Tra i vari gruppi hacker responsabili, ci sarebbero i russi della “No name 057(16)” che dal mese di marzo hanno preso di mira alcune infrastrutture ed enti governativi ucraini, e dei Paesi che danno supporto e sostegno a Kiev, come Polonia, Estonia, Finlandia, Norvegia, Lituania, Slovacchia e la Lettonia.
L’attacco al Parlamento europeo
Lo scorso 24 novembre alcuni hacker pro-Cremlino avevano effettuato una serie di attacchi di questo tipo (ormai sempre più frequenti) ai danni del sito istituzionale del Parlamento europeo, riuscendolo a mettere fuori servizio per alcune ore. Il presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola aveva commentato il gesto come una protesta intimidatoria contro la proclamazione della Russia come “Stato sponsor del terrorismo”.