Parlamento europeo vittima di un attacco DDOS

 

 

Roma 24 novembre 2022 – Il sito internet del Parlamento europeo è rimasto per diverse ore fuori servizio, in alcuni Paesi il problema ancora persiste, a seguito di un attacco informatico da esperti hacker pro-Cremlino che ne avrebbero rivendicato la paternità.

Attacco Ddos

Jaume Dauch portavoce dell’Eurocamera ha scritto su Twitter che “la disponibilità del sito web dell’Eurocamera è attualmente compromessa dall’esterno a causa di un elevato traffico di rete esterno legato a un attacco DDOS (Distributed Denial of Service), i team del Parlamento stanno lavorando per risolvere il problema il più rapidamente possibile”.

Come funziona

Il Distributed Denial of Service è una delle modalità di cyber attacco più diffuso in rete. Questa consiste nel saturare di richieste le risorse di un sistema informatico che fornisce un determinato servizio, mandandone in tilt la banda di comunicazione, impedendo a chiunque di raggiungere quel sito o servizio. La particolarità di questa tipologia di attacchi è che le richieste fasulle giungono da diverse fonti, rendendo l’attacco più efficace e attuabile in minor tempo ma con effetti più duraturi.

Roberta Metsola

La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha commentato anche lei la vicenda su Twitter affermando che “Il Parlamento europeo è sotto un sofisticato cyberattacco, rivendicato da un gruppo pro-Cremlino: tutto questo dopo che abbiamo proclamato in una risoluzione la Russia uno Stato sponsor del terrorismo. I nostri esperti informatici stanno respingendo l’attacco e proteggendo i nostri sistemi” chiudendo il post con “Gloria all’Ucraina (Slava Ukraini)”. Malfunzionamenti si attestano anche sulle reti Wifi nella sede di Strasburgo.

La probabile causa

Causa scatenante dell’attacco, primo di questa entità, sarebbe la votazione della risoluzione votata e approvata dalla maggioranza nella giornata di ieri verso le 12:00 (astenuti molti esponenti del Movimento 5 Stelle e contrari tre deputati eletti del Pd), con la quale si condannano gli attacchi e le atrocità perpetrate dalle forze russe e dai loro delegati, nei confronti dei cittadini, delle infrastrutture civili. Tutti crimini di guerra e azioni che violano il diritto internazionale e umanitario e dichiarano pertanto la Russia uno stato sponsor del terrorismo.

La risoluzione passata con 494 voti serve all’Ue per cercare di creare un quadro normativo con cui i Paesi possano creare una lista di Stati sponsor del terrorismo, cosa che allo stato attuale non è possibile, e inserire tra questi la Russia adottando contro di questa delle misure particolari.

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