Francia, scontri No-Tav e forze dell’ordine

 

 

Parigi, 18, Giugno 2023 – Sono scoppiati nel pomeriggio di ieri, nei pressi di Saint Rémy-de-Maurienne, gli scontri violenti tra i manifestanti No-Tav, riunitisi in circa 4.000 per protestare contro il cantiere della linea veloce Torino-Lione, e i 2.000 agenti delle forze dell’ordine schierate. Al momento il bilancio è di 50 feriti, sei dei quali ricoverati in ospedale, due in gravissime condizioni.

I fatti

La situazione ha iniziato a degenerare quando i manifestanti riunitisi per protestare contro “un cantiere faraonico nefasto per l’ambiente, la biodiversità e le risorse idriche” come sostenuto da alcune sigle delle organizzazioni presenti come “Rivolte della Terra (Soulèvements de la Terre) che il ministero dell’Interno francese intende sciogliere, e alcuni No-Tav italiani provenienti dalla Val di Susa, hanno incominciato a lanciare sassi contro le forze di polizia, che, come deterrente contro azioni sovversive, hanno scagliato alcuni lacrimogeni per cercare di sedare la situazione.

L’escalation

É a quel punto che la situazione è peggiorata drasticamente, quando, a detta dei gendarmi, circa 300 manifestanti radicali”, della frangia più estrema, dopo le 16, si sono separati dal gruppo per creare una catena umana per attraversare il fiume e sfondare così il blocco dei gendarmi. A quel punto si sono riversati sull’autostrada A43 bloccando così il regolare flusso del traffico automobilistico tra Aiton e Saint-Jean-de-Maurienne. La polizia ha caricato e sgomberato la zona anche con l’uso di lacrimogeni, per consentire alle auto la libera circolazione.

Darmanin: «Feriti 12 esponenti delle forze dell’ordine»

Il ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin ha affermato che negli scontri sono rimasti feriti anche 12 agenti. La manifestazione non era autorizzata, la prefettura infatti non aveva dato il permesso, come confermato anche dal Tar locale a cui le sigle presenti hanno presentato ricorso. Diverse decine di manifestanti provenienti dall’Italia sono stati respinti alla frontiera perché precedentemente segnalati e colpiti da divieto di entrare sul territorio francese.

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